Toscana, il campo largo vince e convince: Giani bis con ampio margine.


Il centrosinistra tiene la Toscana e lo fa con forza. Eugenio Giani è stato riconfermato presidente della Regione con un ampio margine. Ha superato il 55% dei consensi, staccando di oltre 15 punti il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

Un risultato che certifica la tenuta del cosiddetto “campo largo”. Tuttavia, racconta anche di un nuovo equilibrio interno alla coalizione e di un elettorato sempre più disilluso. L’affluenza si è fermata al 47,7%, la più bassa mai registrata in una consultazione regionale di Toscana. Proprio per questo, il contesto politico in Toscana presenta sfide significative per il futuro.

A fare notizia, oltre alla riconferma di Giani, è il risultato di Casa Riformista. La lista civica promossa da esponenti ex renziani e socialisti ha raccolto un sorprendente 8,9%. È diventata la seconda forza della coalizione dopo il Partito Democratico (34,6%). Un exploit che ridisegna gli equilibri interni al centrosinistra. Quest’evento potrebbe avere ripercussioni anche a livello nazionale, dove il dibattito sull’identità riformista del PD è più acceso che mai.

“Abbiamo dimostrato che si può parlare a un elettorato moderato senza rinunciare ai valori progressisti”, ha dichiarato il capolista Marco Remaschi, ex assessore regionale e volto storico del riformismo toscano.

Sul fronte opposto, il centrodestra esce ridimensionato. Fratelli d’Italia si conferma primo partito della coalizione con il 24,4%, ma non riesce a sfondare in Toscana. Il vero crollo è quello della Lega, che precipita sotto il 6%, pagando la marginalizzazione del partito a livello nazionale. Le polemiche legate alla candidatura del generale Roberto Vannacci alle Europee hanno avuto un impatto. Forza Italia si ferma al 4,1%, confermando la sua residualità in questa regione storicamente ostile.

“Abbiamo pagato la frammentazione e l’assenza di un progetto credibile per la Toscana”, ha ammesso a caldo un dirigente leghista. Intanto, Giorgia Meloni ha parlato di “risultato da analizzare con attenzione”.

La candidatura di Antonella Bundu, sostenuta da Unione Popolare e altre sigle della sinistra radicale, ha raccolto il 5,1%. Ha superato la soglia di sbarramento, garantendo la presenza in Consiglio regionale. Un risultato in linea con le attese, ma non basta a impensierire il blocco progressista più moderato.

Il dato più preoccupante resta quello dell’affluenza: meno di un elettore su due si è recato alle urne. In alcune province della Toscana, come Massa-Carrara e Livorno, la partecipazione è scesa sotto il 45%. Un segnale di disaffezione che attraversa tutti gli schieramenti e che interroga la politica nel suo complesso.

“Non possiamo festeggiare se metà dei cittadini resta a casa”, ha commentato Giani nel suo discorso post-vittoria. Ha sottolineato così la necessità di migliorare la fiducia dei cittadini. “Serve una riflessione profonda su come ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini in Toscana”.