Influenza 2025-2026: l’Italia nella morsa della “Variante K”. Oltre 950.000 casi in una settimana.

L’Italia sta affrontando una delle stagioni influenzali più intense degli ultimi anni.

L’Italia sta affrontando una delle stagioni influenzali più intense degli ultimi anni. L’influenza sta colpendo duramente, secondo l’ultimo rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), relativo alla settimana tra il 15 e il 21 dicembre 2025, la curva dei contagi ha subito un’impennata verticale, registrando circa 950.000 nuovi casi in soli sette giorni.

A dominare la scena è la cosiddetta Variante K, una sottovariante del ceppo A/H3N2 che sta mettendo a dura prova il sistema immunitario della popolazione a causa della sua elevata capacità di mutazione e trasmissione.

La Variante K non è un virus nuovo, ma un’evoluzione significativa del ceppo A/H3N2. La sua particolarità risiede in alcune mutazioni genetiche che le permettono di “nascondersi” meglio agli anticorpi sviluppati con le precedenti infezioni influenzali o, in parte, con i vaccini stagionali meno aggiornati.

Sebbene non sia considerata intrinsecamente più letale, la sua altissima contagiosità sta portando a un numero record di ospedalizzazioni, saturando i pronto soccorso proprio in coincidenza delle festività.

L’esordio della Variante K è descritto dai medici come estremamente brusco. A differenza di un comune raffreddore, i sintomi influenzali si manifestano contemporaneamente e con intensità.

Spesso supera i 38,5-39°C e compare improvvisamente, accompagnata da brividi intensi.

La classica sensazione di “ossa rotte” è molto marcata con questa variante.
Tosse secca, mal di gola e congestione nasale profonda.

Un senso di debolezza (astenia) che rende difficile svolgere anche le attività minime.
In questa stagione influenzale, soprattutto nei bambini, sono stati segnalati più frequentemente nausea, vomito e diarrea.

In un soggetto adulto sano, la fase acuta (quella con febbre e dolori forti) dura solitamente tra i 5 e i 7 giorni. Tuttavia, la Variante K sta lasciando una “coda” di convalescenza piuttosto lunga:
Fase acuta e contagiosa.
Persistenza di tosse e stanchezza profonda.
Può richiedere fino a 10-14 giorni prima di riacquistare le piene energie.

Gli esperti dell’ISS avvertono che il picco epidemico dell’influenza è previsto proprio tra la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio 2026. La circolazione virale è favorita dai luoghi chiusi e dagli assembramenti tipici delle cene natalizie.

Il vaccino rimane lo strumento principale per prevenire le complicazioni più gravi dell’influenza, specialmente per anziani, donne in gravidanza e soggetti fragili. Anche se la protezione contro il contagio della variante K può essere parziale, l’efficacia nel prevenire polmoniti e ricoveri resta molto alta.