Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a parlare del futuro dei territori occupati, definendo la questione del Donbass come “estremamente difficile” e confermando che le posizioni tra Kiev e Mosca restano profondamente distanti.
Le dichiarazioni, rilasciate nella tarda serata di domenica, segnano un momento di svolta nel dibattito interno ucraino. Zelensky ha ammesso apertamente che il divario con il Cremlino non è solo militare, ma strutturale e politico, toccando punti che finora erano rimasti ai margini dei tavoli negoziali.
Secondo il leader ucraino, nonostante i tentativi di mediazione internazionale, Mosca continua a mantenere una linea rigida sulla sovranità e sull’amministrazione delle regioni orientali. “Sulla questione del Donbass abbiamo visioni diametralmente opposte”, ha dichiarato Zelensky.
La difficoltà non risiede solo nel cessate il fuoco, ma nella definizione di una soluzione politica duratura che possa essere accettata da entrambe le parti senza tradire l’integrità territoriale dell’Ucraina.
La vera novità politica riguarda però l’apertura a una consultazione popolare. Zelensky ha lasciato intendere che, qualora il piano di pace definitivo dovesse presentare compromessi particolarmente gravosi o complessi, non potrà essere il solo governo a decidere.
“Se il piano è difficile, se richiede sacrifici o cambiamenti profondi nell’assetto del nostro Stato, il popolo deve poter scegliere. Un referendum è lo strumento di democrazia più alto per legittimare una strada così tortuosa.”
L’ipotesi di un referendum apre scenari inediti:
Potrebbe compattare l’opinione pubblica o, al contrario, esacerbare le divisioni tra chi vuole la pace a ogni costo e chi non accetta alcuna concessione territoriale.
I partner occidentali guardano con cautela a questa possibilità, temendo che un voto sotto pressione bellica possa essere strumentalizzato.
Resta da capire come reagirà il Cremlino a questa apertura democratica, considerando che Mosca ha sempre preferito accordi diretti tra vertici piuttosto che rimettersi alla volontà popolare ucraina.

