Dubai punta a diventare l’hub mondiale del trading di criptovalute – e sta compiendo i primi passi in questa direzione. La UAE Securities and Commodities Authority, l’omologa di CONSOB negli Emirati Arabi Uniti ha infatti stretto un accordo con la Dubai World Trade Centre Authorithy.
Un accordo che permetterà nella free zone della DWTCA, di avviare sistemi, business e intermediazione per il trading di criptovalute, secondo quanto è stato riportato da WAM, l’agenzia stampa direttamente controllata dall’Emirato.

A prescindere da quanto suggestiva sia la location, c’è molto di più di interessante per il mondo cripto in quel di Dubai. Parliamo di un emirato che ha tasse bassissime anche sui gain finanziari e che potrebbe pertanto attirare non solo aziende che operano nel settore cripto, ma anche investitori di grandi proporzioni, lanciando in questo caso la sfida a diversi paesi emergenti che stanno cercando di muoversi lungo lo stesso binario.
Uno scenario che potrebbe includere anche i protocolli e le DAO DeFi più importanti – anche queste nel mirino di SEC negli Stati Uniti. Una situazione di maggiore libertà per il mondo cripto – con il rischio concreto che USA e Europa giochino un ruolo decisamente secondario in quella che è, a tutti gli effetti, la prossima rivoluzione finanziaria.
Non è chiaro se questa apertura di Dubai sarà inserita anche in un programma teso ad attirare sviluppatori del settore blockchain – cosa che renderebbe Dubai non soltanto più un’economia basata sul petrolio, ma in grado di competere anche sul lato servizi di ultima generazione. La sfida è partita – anche se il dubbio che abbiamo è che le economie storicamente più sviluppate non abbiano alcuna intenzione di raccoglierla.