venerdì31 Marzo 2023
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Strappare lungo i bordi. La serie tv, le musiche e la filosofia del filo d’erba

La serie tv animata Strappare lungo i bordi, scritta e ideata dal fumettista romano Zerocalcare per la piattaforma di streaming Netflix è disponibile...

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La serie tv animata Strappare lungo i bordi, scritta e ideata dal fumettista romano Zerocalcare per la piattaforma di streaming Netflix è disponibile dal 17 Novembre 2021 e sta letteralmente spopolando.  Il noto fumetto che prende vita con voci e suoni,  funziona: troviamo infatti la serie in testa alla classifica dei più visti su Netflix. Nel corso delle sei puntate di questa prima stagione si toccano una moltitudine di tematiche, quali l’inadeguatezza, la solitudine, la precarietà, l’apatia, la morte, la paura del fallimento e dei sentimenti, passando per i concerti, la confusione ormonale, lo scudetto della Roma, le riflessioni filosofiche, la metro B.

Amarcord

Senza mai cadere nell’autocommiserazione e con una sensibilità profondissima, passando  in poco tempo e con maestria dalle risate alle lacrime, Zerocalcare disegna uno spaccato ironico di un’intera generazione, spaziando dall’infanzia ai giorni nostri con un racconto sempre vivace, ricco di divagazioni e flashback, dando vita ad una serie per chi è nato negli anni 80, ma non solo, per chi ha vissuto i riferimenti del G8 o i pomeriggi a chattare su MSN, per chi a volte si è trovato a pensare che così vanno le cose, così devono andareproprio come se le nostre vite fossero delle immagini da ritagliare, o ancora meglio, da strappare lungo i bordi, perché tanto ogni cosa prima o poi «prende la forma che deve avere».

La Coscienza di Zero

La Coscienza, che pesa sulle spalle di Zero ed è personificata  sotto forma di un Armadillo (e ha anche una voce, quella di Valerio Mastandrea) interagisce con il protagonista in modo profetico percorrendo con lui gli anni e la vita, gli episodi disordinati, passando attraverso la sua mente caotica. 
Nel passaggio all’età adulta, lo strappare lungo i bordi le sagome disegnate dei personaggi diventa sempre più complesso perché la vita si rimodella e crollano alcune certezze. A questo punto interviene ancora una volta come già avvenuto nell’infanzia per salvare il protagonista dal turbamento dei suoi pensieri, Sarah, amica di Zero, per ricordargli nuovamente che alla fine siamo tanti fili d’erba in un prato, che non possiamo di certo accollarci tutte le colpe dell’umanità e che solo questa idea può aiutarci a vivere con leggerezza.

La colonna sonora

Uno dei tanti punti di forza della serie sono anche le sue musiche che spaziano dai Band Of Horses con the Funeral, ai Klaxon con il brano Libero, ai Generation X di Billy Idol con Dancing With Myself, ai Bronski Beat con Smalltown Boy, agli M83 con Wait, e ancora ai Fauve, Apparat, Tiziano Ferro, Ron e molti altri. La soundtrack originale e la sigla di apertura sono affidate a Giancarlo Barbati in arte Giancane, cantautore ed ex chitarrista del Muro del Canto che aveva già lavorato con Zerocalcare a Rebibbia Quarantine, la serie che racconta la quarantena vissuta nel quartiere romano di Rebibbia. 
La colonna sonora non delude, anzi amplifica le emozioni, tanto da lasciare ogni volta lo spettatore con il piccolo rammarico che venti minuti, la durata media di ogni puntata, siano sempre troppo pochi. 

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