Una Milano in festa, quella del 7 dicembre oltre che per la ricorrenza di Sant’Ambrogio, patrono del capoluogo lombardo, anche per la tradizionale e tanto attesa riapertura della stagione del Teatro alla Scala.
Dopo una lunga pausa, la Prima torna ad essere un evento mondano e teatrale: lo scorso anno infatti l’inaugurazione fu sostituita da una diretta, A riveder le stelle, che seppur riuscitissima dal punto di vista televisivo e degli ascolti, ha fatto sentire a tanti la nostalgia della presenza in sala. Da quest’anno si tornerà finalmente in teatro per merito di mascherine, vaccini e green pass. L’appuntamento, imperdibile per gli appassionati di opera lirica ma non solo, sarà con il Macbeth di Giuseppe Verdi. Il cast di artisti è senz’altro eccezionale: dirige l’orchestra il Maestro Riccardo Chailly, con regia di Davide Livermore, le voci sono di Anna Netrebko (Lady Macbeth), Luca Salsi (Macbeth), Francesco Meli (Macduff), Chiara Isotton (Dama di Lady Macbeth) e Ildar Abdrazakov (Banco).
Una Prima per tutti
Coloro i quali non riusciranno ad essere presenti all’interno del Teatro alla Scala, grazie all’iniziativa del Comune con Edison, Prima Diffusa – che quest’anno compie dieci anni – potranno assistere all’opera letteralmente da ogni angolo di Milano. Saranno infatti allestiti maxischermi in trentaquattro luoghi di proiezione dei nove Municipi, quali per esempio Teatro Dal Verme; Teatro Carcano; Casa Circondariale San Vittore; Fondazione Giacomo Feltrinelli; Conservatorio “Giuseppe Verdi”, Sala Verdi; Sala Alma Rosé; Auditorium “Teresa Pomodoro”; Heracles Gymnasium; Auditorium Gaber – Palazzo Pirelli; WOW Spazio Fumetto; Teatro Puntozero Beccaria – Istituto penale per i minorenni Cesare Beccaria; Mic – Museo Interattivo del Cinema; Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Sala Medicinema; Aeroporto di Malpensa e molti altri. Tutti questi eventi avranno accesso gratuito fino ad esaurimento posti, ma richiederanno prenotazione e si svolgeranno nel rispetto delle norme anti Covid-19 vigenti. Collegamenti da tutto il mondo La prima della Scala potrà essere seguita anche sui canali televisivi Arte (Francia), ZFD (Germania), RPT (Portogallo), RSI (Svizzera), CESKA TELEVIZE (Repubblica Ceca), ACTION 24 (Grecia) e MTVA (Ungheria), oltre che in Giappone dalla televisione pubblica NHK, in Russia da TV CULTURA, in Corea da IL MEDIA. Tutte le proiezioni saranno precedute da guide all’ascolto a cura dell’Accademia Teatro alla Scala. In Italia l’opera verrà trasmessa in live streaming su RaiPlay, dove rimarrà disponibile per 15 giorni on demand (hashtag ufficiale #primascala), su Rai Radio 3, con Gaia Varon e Nicola Pedone, su Rai 1 HD e su Rai 1 commentata negli intervalli da Bruno Vespa e Milly Carlucci. La Prima sarà sottotitolata ed è prevista un’audiodescrizione in diretta, realizzata da Rai Pubblica Utilità fruibile anche in streaming su RaiPlay.
Regia televisiva e produzione
Le riprese saranno curate dal Centro di Produzione Tv Rai di Milano con tredici telecamere ad alta definizione e ben quarantacinque microfoni dedicati all’orchestra e al palcoscenico e altri undici per i cantanti solisti. Uno staff televisivo di cinquanta persone sarà impegnato nelle riprese delle oltre tre ore di trasmissione. La regia televisiva di Arnalda Canali avrà spunti di realtà aumentata e alcune inquadrature si vedranno solo a casa e non in teatro, il tutto per l’esigenza di arricchire la visione della scena. La scenografia dello spettacolo sarà contemporanea e al centro degli episodi vi saranno le ambizioni umane, che anche a distanza di secoli non cambiano mai; i grattacieli saranno lo skyline all’interno del quale si muoverà un io smarrito. Un’ambientazione in un mondo distorto come rappresentazione dell’abisso, nell’inferno di un popolo oppresso da una spietata dittatura.
La Trama
Atto I – Macbeth e Banco, due generali dell’esercito del re Duncano di Scozia, sono di ritorno vittoriosi da una battaglia quando incontrano le streghe nel bosco che profetizzano riguardo al loro futuro. Macbeth diverrà signore di Cawdor ed in seguito re di Scozia, mentre la progenie di Banco regnerà. Si avvera la prima profezia quando Macbeth viene avvisato dai messaggeri di essere stato nominato signore di Cawdor. Nel momento in cui Lady Macbeth viene a conoscenza dell’episodio, chiede al marito di uccidere il re. L’omicidio avverrà la notte stessa.
Atto II – Malcolm viene accusato del delitto e per questa ragione è costretto a fuggire in Inghilterra. Macbeth nel frattempo è diventato re, ma per scongiurare che si avveri anche la terza profezia, spinto dalla moglie, uccide Banco e tenta di uccidere anche suo figlio Fleanzio che però riuscirà a fuggire.
Atto III – Macbeth torna ad interrogare le streghe. Secondo queste rimarrà re di Scozia fino a che la foresta non gli si muoverà contro. Lady Macbeth convince l’uomo a liberarsi anche di Macduff che sta radunando insieme a Malcom un esercito contro il regno.
Atto IV – L’esercito nemico giunge camuffato da rami di albero. Lady Macbeth è ormai in preda al delirio, tanto da vagare sonnambula nel cuore della notte. I sensi di colpa per essere stata l’ideatrice dell’omicidio la perseguitano. Macbeth morirà ucciso da Macduff e la profezia sarà avverata.
L’Opera
Il dramma lirico in quattro atti fu composto nel 1847 da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave e fu eseguito per la prima volta a Firenze nello stesso anno. Con questa opera Chailly chiude il ciclo della trilogia giovanile di Verdi, dopo aver messo in scena Giovanna d’Arco nel 2015 e Attila nel 2018. In una nota lettera del 1848 al librettista Salvatore Cammarano, Verdi afferma: “io vorrei in Lady una voce aspra, soffocata, cupa”. Ed è proprio questo genere di risultato quel che ci si aspetta dal lavoro di Chailly con la Netrebko.