‘Terra dei fuochi’, parla il colonnello Biagio Chiariello

'Terra dei fuochi', parla il colonnello Biagio Chiariello 'Terra dei fuochi', parla il colonnello Biagio Chiariello
carabiniere

Caivano (Na). Quello della ‘terra dei fuochi’ è un problema atavico che attanaglia le province di Napoli e Caserta da illo tempore. Il termine fu coniato nei primi anni duemila da Peppe Ruggiero di Legambiente. Il fenomeno ‘terra dei fuochi’, nello specifico riguarda le problematiche ambientali, ovvero, interramento di rifiuti tossici, quali, cadmio, mercurio, amianto, materiali di risulta, pneumatici, ciarpame ospedaliero, materassi, plastica, inoltre ad inficiare in modo negativo per la salute e per l’ambiente, gli enormi cumuli di spazzatura dati alle fiamme, soprattutto nelle ore notturne. Per i cittadini che abitano nei paesi come Caivano, Acerra, Giugliano, Afragola, Crispano, Aversa, Nola, Casal di Principe e tanti altri ancora, essere svegliati nel cuore della notte dai fetori e dai lezzi, specialmente d’estate, quando a dare manforte ai nauseabondi odori sono le elevate temperature, sembra ormai una routine, un triste déjà vu che con rassegnazione ed impotenza devono subire.

Negli anni, sono stati rafforzati i controlli, con uomini e telecamere, con leggi più severe, ma, ad oggi, tutto questo sembra non bastare. I malati oncologici aumentano, bambini, uomini e donne, sono divenuti in queste terre morti che camminano. Il ‘teatro’, seppur macabro, della ‘terra dei fuochi’, è stato usato come passerella dai politici di turno, ministri e rappresentanti delle istituzioni, hanno tanto promesso e poco mantenuto. Di recente, il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, ha sottoscritto, nella chiesa di San Paolo Apostolo, nel Parco Verde di Caivano, il contratto istituzionale di sviluppo per la ‘terra dei fuochi’, come già raccontato dalla nostra redazione, nelle terre martoriate dall’inquinamento ambientale, arriveranno 200 milioni di euro per realizzare 67 progetti di bonifica e non solo. Siamo certi che il denaro arriverà, confidiamo anche sul sano, trasparente ed utile impiego di questi fondi, non utilizzando il palcoscenico della ‘terra dei fuochi’ per mera propaganda elettorale.

Lo scorso luglio, il colonnello Biagio Chiariello (in foto copertina), attualmente comandante della polizia Municipale di Arzano, è stato nominato dall’incaricato del Governo come ‘referente’ per l’area Napoli Ovest per le operazioni di secondo livello tra esercito e polizie locali, proprio per fronteggiare l’emergenza ‘terra dei fuochi’. Chiariello, con alle spalle un super curriculum, è un esperto in diritto e gestione dell’ambiente presso l’università Federico II di Napoli, inoltre, ha maturato le proprie competenze prestando servizio presso la Squadra Mobile di Roma, la direzione centrale del Ministero dell’Interno ed il reparto interforze della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, per sapere, dal suo insediamento ad oggi, cosa è stato fatto e com’è l’attuale situazione in merito al dramma ‘terra dei fuochi’, ecco cos’ha dichiarato in esclusiva ad Italiani News. “Le operazioni di secondo livello che coinvolgono le pattuglie dell’esercito italiano e delle polizie locali, dei circa trenta Comuni rientranti nell’area Napoli Ovest, hanno registrato un notevole aumento in termini di risultati, con un incremento di percentuale di circa il 50% rispetto a prima. Risultati – dice Chiariello – registrati dalla cabina di regia in terra dei fuochi, le stesse riguardano discariche illegali, controlli ad aziende abusive per quanto concerne gli scarichi illegali, pattugliamento dei territori, monitoraggio dei roghi tossici. In tale ottica rientra una continua sinergia con le altre forze di polizia messe in campo dalla cabina di regia dell’incaricato del Governo per il contrasto ai roghi nella regione Campania. Dallo scorso luglio – continua – abbiamo messo a segno più di trecento operazioni, sono stato nominato per cercare di mettere fine a questo fenomeno, lo Sato c’è e lo stiamo dimostrando con i fatti, sono certo – conclude – che la cultura della legalità alla fine vincerà, alle generazioni future dobbiamo consegnare un ambiente pulito e vivibile”.

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