Il fenomeno dell’oversharing è uno dei disagi più comuni causati dai social media. Consiste nella necessità delle persone che utilizzano questi social network di condividere tutto ciò che fanno ogni giorno e tutto ciò che vedono o leggono.
Il problema nasce quando le persone iniziano a condividere anche notizie o pettegolezzi che trovano online, siano essi veri o falsi.
Il guaio è che spesso, quando gli utenti condividono notizie false, altri pensano che siano vere ed inoltrano a loro volta il messaggio creando una lunga catena di bugie, causando dei problemi, poiché si creano incomprensioni e in certe occasioni scatenano dei veri e propri litigi non facendo comprendere realmente a chi litiga che la notizia in questione era basata su una menzogna.
Gli utenti dei social network dovrebbero imparare a verificare la veridicità e l’attendibilità della notizia prima di condividerla in tutte le loro pagine, perché condividere storie false spesso genera soltanto odio e incomprensioni, elementi che oggigiorno impregnano i nostri social; perché ancora adesso in molti non capiscono che condividere messaggi non veri, che spesso trasmettono odio, discriminazioni, razzismo e disparità spesso rivolte a una minoranza di popolazione, non aiuta il progredire della società, bensì genera solamente altro odio.
I social però non sono del tutto negativi se usati nella maniera giusta, perché possono essere il mezzo perfetto per trasmettere notizie (purché siano certe e reali) e parlare di problemi soprattutto sociali, instaurando un dialogo tra gli utenti a patto che venga rispettata la libertà di pensiero di ognuno.
Ciò su cui porre l’attenzione, però, sono i limiti della libertà di pensiero, perché la libertà di pensiero di una persona finisce quando limita quella di qualcun altro, ossia ognuno può avere la sua opinione, ma nessuno ha il diritto (o almeno non dovrebbe averlo) di restringere e determinare l’indipendenza e l’autodeterminazione altrui.