Nato il 23 marzo del 1922, Ugo Tognazzi avrebbe compiuto cento anni. Con Alberto Sordi, Vittorio Gasmann e Nino Manfredi ha scritto la storia della commedia all’italiana. La Casa del Cinema lo celebra con la proiezione di due episodi inediti de “I mostri”.
Appassionato di cucina, di tennis e di donne, il celebre attore era nato a Cremona, dove aveva esordito in teatro con una compagnia filodrammatica durante la guerra. Famosi i duetti in tv con Raimondo Vianello e i film sotto la direzione di Mario Monicelli e Dino Risi.
La carriera in teatro
Il suo esordio ufficiale sul palcoscenico avvenne nel 1939 a Cremona in una commedia di Giovanni Cenzato “Il ladro sono io”, dove faceva due piccole parti, quella di un giovane e quella di un settantenne. Nel 1944, sempre a Cremona, Tognazi debuttò con la rivista satirica “Una nuvola in vacanza”, scritta, diretta e interpretata da lui. Venne messa in scena al Teatro Ponchielli, solo perché Tognazzi e i suoi soci si impegnarono a destinare l’incasso per “Armi alla patria”. La serata si chiuse con un deficit di crica 40 mila lire. Di quella serata Tognazzi disse: “fummo a posto con la coscienza perché non permettemmo l’acquisto di nessuna arma per la patria, anzi, calcolando il valore della moneta di allora, sottraemmo almeno un mitra alla Repubblica Sociale». In quegli anni gli viene offerto di sostituire Carlo Dapporto, un altro grande attore dell’epoca, nella compagnia teatrale Wanda Osiris, con uno stipendio di mille lire al giorno. La compagnia però non riuscì mai a debuttare per via della guerra e, dopo la liberazione, Tognazzi viene liquidato del tutto. Questo non fermerà la sua carriera teatrale, dove reciterà soprattutto negli anni Cinquanta, in oltre venti spettacoli in giro per tutta Italia.
La televisione
Un due tre è stato uno dei primi programmi televisivi di varietà in Italia, quando la televisione era appena arrivata e c’era un solo canale. Era il 19 gennaio del 1954 e il duo Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi iniziò a dare vita a degli sketch entrati nella storia. La trasmissione andò in onda fino al 2 agosto 1959, quando venne interrotta bruscamente per censura. Gli attori, infatti, avevano preso in giro l’allora Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi. Un paio di mesi prima, al Teatro alla Scala di Milano, il Capo dello Stato era caduto a terra a causa di un errore di un suo collaboratore, che non gli aveva avvicinato la sedia mentre stava per sedersi accanto al Presidente della Repubblica Francese Charles De Gaulle, in visita ufficiale in Italia. Tognazzi e Vianello rifecero la scena durante la trasmissione, con Vianello che tolse la sedia a Tognazzi che, a terra, esclamò: “Tutti possono cadere!”. Al rientro in camerino ricevettero la lettera di licenziamento, con la quale si concluse ogni rapporto con la Rai.
Il cinema
Ugo Tognazzi fece il suo esordio nel cinema nel 1950 con “I cadetti di Guascogna” di Mario Mattoli. Da allora ha recitato in circa 150 film, di cui molti da protagonista. I più celebri sono La grande abbuffata di Marco Ferreri, Il vizietto di Edouard Molinaro e la trilogia di Amici miei, di cui i primi due film diretti dal suo amico Mario Monicelli e il terzo da Nanni Loy. L’iconica supercazzola del personaggio che interpreta, il Conte Lello Mascetti, è diventata l’emblema del non – sense, tanto da dar vita a un neologismo. La frase completa era “Tarapìa tapioco, la supercazzola prematurata con scappellamento a destra come se fosse antani”. Per la sua prima interpretazione in Amici miei, Tognazzi vinse un David di Donatello nel 1975 come migliore attore protagonista. Altri due li vinse con i film L’immorale (1967) e La califfa (1970). Quattro i Nastri d’Argento con Una storia moderna: l’ape regina (1963), Io la conoscevo bene (1965), La bambolona (1969) e La tragedia di un uomo ridicolo (1981), con cui ha trionfato anche al Festival di Cannes ottenendo una Palma d’oro come migliore interpretazione maschile.
La cucina, il tennis, le donne
Ugo Tognazzi ha avuto tre figli e una figlia da tre donne diverse, ma finiva spesso sui rotocalchi dell’epoca per i suoi flirt. “Io amo le donne, non sarei capace di farne a meno. Ti danno entusiasmo e quando anche le lasci, resta dentro di te una piccola parte di loro” diceva. Allo stesso modo Tognazzi amava la cucina. “Nella mia casa di Velletri c’è un enorme frigorifero che sfugge alle regole della società dei consumi. È di legno e occupa una intera parete della grande cucina. Dalle quattro finestrelle si può spiarne l’interno e bearsi della vista degli insaccati, dei formaggi, dei vitelli, dei quarti di manzo che pendono, maestosi, dai lucidi ganci”. Un’altra passione di Ugo Tognazzi è sempre stata il tennis, tanto da creare un famoso torneo cui partecipavano attori, registi, sceneggiatori, firme del giornalismo e altri vip. Il premio era uno scolapasta d’oro. Il “Torneo Tognazzi di Tennis” si è organizzato dal 1966 per ben 25 edizioni, in un villaggio a Torvajanica, sul litorale romano, che oggi si chiama Villaggio Tognazzi, dal suo ospite più celebre, anche nella toponomastica.
Le celebrazioni alla Casa del Cinema
Mercoledì 23 marzo alle 17, il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Casa del Cinema ricordano Ugo Tognazzi con una speciale proiezione del film di Dino Risi “I Mostri”, con due episodi inediti in cui l’attore è protagonista. Si tratta di Il cerbero domestico e L’attore, tagliati nel 1963 e ritrovati su indicazione di Giuseppe Tornatore e Marco Risi. La pellicola è stata restaurata dalla Cineteca Nazionale di Bologna nel 2008, a partire dal negativo originale, cui sono stati aggiunti i due episodi inediti. La prossima estate, inoltre, la Casa del Cinema omaggerà l’attore insieme a Vittorio Gassman, nato il 1° settembre 1922, in una rassegna al Teatro all’aperto Ettore Scola.