Pochi punti percentuali separano i due candidati per l’Eliseo.
Al secondo turno il presidente francese è dato vincente, ma con un margine esiguo rispetto al passato
Testa a testa tra Macron e Le Pen. Tra i due principali candidati alle elezioni presidenziali francesi la distanza è poca. L’ultimo sondaggio di Elabe per BfmTv attribuiva ai due contendenti appena un punto di distacco. Il presidente francese era in testa con il 26% delle preferenze, seguito dalla leader del Rassemblement National, data al 25%.
Le ultime rilevazioni dell’istituto di ricerca Ipsos danno invece in testa Macron con il 26,5% dei consensi, seguito Da Le Pen con il 23% dei voti. Al terzo posto si posiziona Jean-Luc Melenchon del partito della sinistra radicale La France Insoumise con il 16,5% delle preferenze. Seguno Eric Zemmour, leader della formazione di estrema destra Reconquete al 9%, Valerie Precresse dei repubblicani all’8,5%. Jannick Yadot dei verdi è dato invece al 5%.
Il divario tra i due candidati con più consensi nell’ultimo mese è diminuito. L’istituto di ricerca Ipsos il 12 marzo dava a Macron il 30% delle preferenze al primo turno. Mentre Le Pen si fermava al 16%. Al termine della campagna elettorale il distacco tra i due è minimo.
L’andamento effettivo delle elezioni dipenderà dalla mobilitazione degli elettori. Secondo l’istituto Europe Elect Melenchon e Le Pen sono i candidati più apprezzati dai giovani, ma sono più deboli tra gli elettori più anziani, che preferiscono Macron e Pecresse.
Per la fondazione Jean Jaures poi, solamente la metà dei giovani tra i 20 e i 24 anni si dice certa di andare alle urne, contro l’80% delle persone sopra i 70 anni. Il voto degli anziani, che preferiscono Macron e Precresse potrebbe quindi essere decisivo e determinare un risultato diverso rispetto ai pronostici elettorali.
Il voto del secondo turno
Per Macron potrebbe essere più complesso rispetto a cinque anni fa riuscire a vincere le elezioni al secondo turno. Il sondaggio di Ipsos lo dà vincente con il 53% dei consensi. Per poter raggiungere l’obiettivo il presidente francese dovrebbe assicurarsi il voto degli elettori moderati di centro e di sinistra. Ma la radicalizzazione delle intenzioni di voto non sembra giovargli. Secondo un sondaggio di Ipsos gli elettori di Melenchon, dato terzo nella contesa elettorale, non voteranno in massa per il candidato centrista. Il 27% delle persone che hanno indicato il proprio voto per il candidato de La France Insoumise al primo turno, al secondo voterà invece per Le Pen. Anche il 27% degli elettori della candidata di centrodestra Precresse ha dichiarato di preferire la leader del Ressemblement National al ballottaggio. E il 14% delle persone che hanno dichiarato di aver scelto il verde Jadot alla prima votazione ha intenzione di scegliere Le Pen alla secondo turno.
L’ eventuale appello al fronte repubblicano contro la candidata dell’estrema destra francese potrebbe avere meno presa sugli elettori rispetto al passato. La vittoria del presidente Macron al secondo turno con il 53% dei consensi sarebbe quella con il minor margine se si contano tutte le volte che il partito guidato dalla famiglia Le Pen in Francia è arrivato al ballottaggio. Nel 2002 Chirac vinse al secondo turno contro la formazione nazionalista con l’82% delle preferenze. Nel 2017 invece, Macron ottenne il 66% dei voti. La diminuzione del divario tra i due contendenti è dovuta non solo alla sfiducia verso Macron, che è visto da molti come il candidato dei ricchi, troppo europeista e globalista, poco attento alle esigenze dei francesi. Negli ultimi anni il partito di Le Pen è cambiato: ha rinunciato all’uscita dall’Unione Europea e ha fatto uscire dal partito i fascisti. Ma ha mantenuto nel programma proposte identitarie come l’abolizione dello ius soli, il referendum sull’immigrazione, la proposta di multare le donne islamiche che indossano il velo.