Sondaggio: un europeo su quattro vede la sua situazione economica ”precaria”

Un europeo su quattro descrive la propria situazione finanziaria come “precaria”, più della metà vede un serio rischio che lo diventi nei prossimi mesi e l’80% è già stato costretto a scelte di spesa difficili, secondo un sondaggio. Mentre la crisi del costo della vita, guidata dagli alti prezzi dell’energia, dall’inflazione dilagante e dalla guerra della Russia all’Ucraina, stringe la presa, l’indagine in sei Paesi europei, condotta dall’ong francese contro la povertà Secours Populaire, ha dipinto un quadro allarmante di “un continente sull’orlo del baratro”.  Più della metà (54%) di oltre 6.000 persone in Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia e Regno Unito ha dichiarato, al sondaggista Ipsos, che il proprio potere d’acquisto è diminuito negli ultimi tre anni, principalmente a causa di cibo, carburante, riscaldamento e bollette di affitto. Il Paese più colpito è stata la Grecia, dove il 68% degli intervistati ha affermato che il proprio potere di spesa è diminuito “molto” o “un po’” dal 2019, seguito dal 63% in Francia, 57% in Italia, 54% in Germania, 48% in Gran Bretagna e il 38% in Polonia. Circa l’80% degli intervistati ha affermato di essere già stato costretto a scendere a compromessi significativi, tra cui ridurre i viaggi (62%) o il riscaldamento (47%), prendere denaro in prestito da amici o familiari (42%), trovare un secondo lavoro (40%) e saltare un pasto (29%). Nei sei Paesi, il 64% degli intervistati ha affermato di non essere “spesso” o “a volte” capace di decidere cosa tagliare dopo perché aveva già tagliato ciò che poteva, il 28% ha dichiarato di essersi indebitato entro metà mese e il 27% spesso o a volte teme di perdere la propria casa. In media, circa il 27% degli intervistati  ha affermato che la propria situazione finanziaria e materiale è “precaria”, e che “una spesa inaspettata potrebbe cambiare tutto”, mentre il 55% ha affermato di dover prestare attenzione. Italiani e greci sono i più preoccupati, con il 70% e il 68% rispettivamente con molti timori per il futuro. Circa il 47% degli intervistati in Gran Bretagna ha affermato di ritenere significativo il rischio di precarietà e il 42% di quelli in Francia. Un’ampia maggioranza (72%) ha affermato di aver ridotto le proprie attività ricreative (76%), trattamenti per capelli e bellezza (72%) e budget per i vestiti (72%) al fine di preservare la qualità della vita dei propri figli .  Quasi la metà dei genitori (48%) ha anche affermato di ridurre regolarmente il proprio cibo per sfamare i propri figli, mentre il 66% ha detto di essere stato costretto a limitare le attività dei propri figli, comprese le gite e le vacanze. Lo studio ha mostrato notevoli differenze tra i Paesi in termini di gruppi ritenuti più a rischio di cadere in povertà: pensionati in Germania (61%), giovani in Italia (57%) e nel Regno Unito famiglie monoparentali ( 55%).

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