Il voto di metà mandato negli Stati Uniti ha avuto uno sconfitto, Donald Trump, che aveva preparato la campagna elettorale improntata sul solito canone aggressivo, annunciando una vittoria talmente schiacciante da consentire ai Repubblicani di conquistare la maggioranza alla Camera dei rappresentanti e al Senato. Così non è stato e, secondo il suo stile, Trump non ha accettato la sconfitta, accusando chi, tra i Repubblicani, non lo ha seguito nella sua strategia. Ma la fotografia più nitida della sconfitta di ”The Donald” è arrivata oggi con l’ufficializzazione dell’esito del voto per l’elezione del governatore dell’Arizona, che ha visto la vittoria della democratica Katie Hobbs che ha prevalso sulla repubblicana Kari Lake, candidata fortemente sostenuta da Trump. Tanto che i media americani parlano di Lake non come di una repubblicana, ma di una trumpista, tanto è totale il suo allineamento sulle posizioni dell’ex presidente. Al punto che molti commentatori avevano pronosticato che, in caso di vittoria in Arizona, Kari Lake avrebbe potuto fare parte del ticket repubblicano alle presidenziali del 2024, ovviamente come vice di Trump. Oggi è arrivata anche ufficialmente la sconfitta e Lake dovrà rimettere nel cassetto sogni ed ambizioni. Che erano tanti, se solo si guarda alla campagna elettorale aggressiva di cui si è resa protagonista, sposando ogni tesi complottistica possibile e anticipando che, nel caso fosse stata battuta, la sconfitta sarebbe stata sicuramente conseguenza di brogli. Ex giornalista televisiva, 53 anni, Kari Lake si è subito dichiarata “negazionista” , cioè tra i quei repubblicani che sostengono che le elezioni presidenziali del 2020 siano state truccate. Lake, che ha fatto proprio il soprannome di “Trump in sottoveste” con cui la sinistra l’ha etichettata, alla notizia della sconfitta ha twittato che gli abitanti dell’Arizona ”sanno quando vengono derubati”. Donald Trump dal canto suo le ha fatto eco immediatamente, denunciando, senza alcuna prova, la validità del voto sul suo social Truth: ” Wow ! Hanno appena rubato le elezioni da Kari Lake. È davvero grave! ”. Katie Hobbs, segretario di Stato uscente dell’Arizona, è diventata nota come una feroce sostenitrice della legittimità delle ultime elezioni. Questo le era valso minacce dopo la pubblicazione dei risultati, instancabilmente contestati da Donald Trump e dai suoi sostenitori. Hobbs succede al repubblicano Doug Ducey, che non ha potuto ricandidarsi per avere raggiunto il massimo dei mandati. Durante la campagna, Kari Lake, ex conduttrice della Fox locale, aveva trasformato la sua notorietà televisiva in un capitale politico, coltivando l’immagine di una ribelle colpita dalla grazia che ha abbandonato i “media corrotti”. Immigrazione, criminalità, declino sono stati i temi della narrazione trumpiana che questa madre di due figli ha ripreso. Il suo radicalismo le era valso il titolo di “minaccia alla democrazia” da gran parte della stampa americana, che già la immaginava come possibile vicepresidente di Donald Trump nel 2024. La vittoria di Katie Hobbs conferma che l’appoggio di Donald Trump si è rivelato un handicap per molti candidati che avevano espresso la totale condivisione della politica e degli argomenti dell’ex presidente.


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