Centinaia di giornalisti e altri dipendenti del New York Times hanno attuato, oggi, uno sciopero, il primo del giornale in oltre 40 anni. La redazione e altri dipendenti, aderenti al sindacato NewsGuild, affermano di essere ”stufi” di una trattativa che si trascina da quando il loro ultimo contratto è scaduto nel marzo 2021. Il sindacato aveva annunciato la scorsa settimana che più di 1.100 dipendenti avrebbero organizzato, per oggi, un’interruzione del lavoro di 24 ore, a meno che le due parti non avessero raggiunto un accordo. NewsGuild ha twittato che i lavoratori “sono ora ufficialmente in sospensione dal lavoro, il primo di questa portata in azienda in quattro decenni. Non è mai una decisione facile rifiutarsi di fare il lavoro che ami, ma i nostri membri sono disposti a fare tutto il necessario per ottenere una redazione migliore per tutti”. Gli ultimi incontri si sono svolti nei giorni scorsi, senza che le parti si avvicinassero su questioni sostanziali, quali aumenti salariali e politiche di lavoro a distanza. Un portavoce del Times, Danielle Rhoades Ha, ha dichiarato che erano ancora in corso trattative quando è stato annunciato che lo sciopero era già in atto. ”È deludente che stiano intraprendendo un’azione così estrema quando non siamo in un vicolo cieco”, ha detto. Rhoades Ha, poi, ha anche aggiunto che la società editrice ha “solidi piani in atto” per continuare a produrre contenuti, anche affidandosi a giornalisti internazionali e altri giornalisti che non sono membri del sindacato.
In una nota inviata al personale rappresentato dalla NewsGuild, il vice caporedattore, Cliff Levy, ha definito lo sciopero programmato “sconcertante” e “un momento inquietante nelle trattative per un nuovo contratto”. Ha detto che sarebbe stato il primo sciopero dell’unità di contrattazione dal 1981 e “arriva nonostante gli sforzi intensi dell’azienda per fare progressi”. Ma in una lettera firmata da più di 1.000 dipendenti, NewsGuild ha affermato che la direzione ha trascinato la contrattazione per quasi due anni e “il tempo sta per scadere per raggiungere un contratto equo” entro la fine dell’anno. Levy ha affermato che la società si è anche offerta di aumentare i salari del 5,5% dopo la ratifica del contratto, seguito da aumenti del 3% nel 2023 e 2024. Si tratterebbe di un aumento rispetto agli aumenti annuali del 2,2% del contratto scaduto. Stacy Cowley, giornalista finanziaria e rappresentante sindacale, ha affermato che il sindacato chiede aumenti salariali del 10% al momento della ratifica, che secondo lei compenserebbero gli aumenti non ricevuti negli ultimi due anni.


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