Benjamin Netanyahu ha annunciato di avere formato una nuova coalizione, ponendo le basi per il suo ritorno al potere come capo del governo israeliano più di destra mai esistito. Netanyahu ha fatto l’annuncio in una telefonata al presidente Isaac Herzog pochi istanti prima della scadenza di mezzanotte imposta dalle regole per la formazione di un esecutivo, dopo le elezioni. In un video, pubblicato dal suo partito, il Likud, un sorridente Netanyahu ha detto: ”Volevo annunciarvi che grazie allo straordinario sostegno pubblico che abbiamo ricevuto alle elezioni , sono riuscito a formare un governo che si prenderà cura di tutti i cittadini di Israele”. L’annuncio chiude settimane difficili. Ciò nonostante, Netanyahu ha detto che intende completare il processo “il prima possibile la prossima settimana”. Non è stata annunciata immediatamente una data per il suo giuramento. Il compito che attende Netanyahu resta comunque difficile, dovendo guidare una coalizione con partner di estrema destra e ultra-ortodossi, che intendono fare valere le loro posizioni su argomenti delicati, quali quello palestinese, che rischia di alienare l’appoggio dei suoi più tradizionali sostenitori, inclusi gli Stati Uniti e la comunità ebraica americana. A rendere il clima complesso attorno al prossimo governo ci sono gli accordi che il futuro premier ha raggiunto con quelle che, a detta degli analisti, sono le figure più controverse della politica israeliana. Itamar Ben-Gvir – condannato per istigazione al razzismo e sostegno a un’organizzazione terroristica – è stato nominato ministro della Sicurezza, che gli darà quindi il controllo della Polizia. Bezalel Smotrich, un leader dei coloni della Cisgiordania che crede che Israele dovrebbe annettere i territori occupati, è destinato a ricevere un’ampia autorità sulle costruzioni negli insediamenti, oltre al dicastero del Finanze. Avi Maoz, capo di una piccola fazione religiosa anti-LGBTQ, è stato posto al controllo di parti del sistema educativo nazionale del Paese. A lui è stato anche conferita la carica di viceministro incaricato della ”identità ebraica”. Cosa che suona strana per uno che è apertamente ostile alle correnti liberali dell’ebraismo popolare negli Stati Uniti. Nel parlamento israeliano, la Knesset, Netanyahu e i suoi alleati hanno ottenuto la maggioranza dei 64 seggi su 120 membri. Secondo quanto riferiscono oggi i media israeliani, prima che il governo si insedi Netanyahu cercherà di far passare una serie di leggi necessarie per espandere l’autorità di Ben-Gvir sulla polizia e per creare una nuova posizione ministeriale che garantisca a Smotrich poteri in Cisgiordania, in passato detenuti dal ministro della Difesa. Altro caso scottante è quello di Aryeh Deri, per il quale sarà necessario che il Parlamento approvi una norma che gli consenta, una volta scontata una pena detentiva in un caso di corruzione, di essere nominato ministro mentre è in libertà vigilata per un’altra condanna all’inizio di quest’anno per reati fiscali.