Il governo francese non intende fare passi indietro, nonostante le fortissime proteste delle scorse settimane, alimentate dai partiti dell’opposizione e dai sindacati, sul progetto di innalzare l’età pensionabile dagli attuali 62 anni a 64. Il primo ministro francese, Elisabeth Borne, sul punto è stata chiarissima dicendo che il piano del governo “non è più negoziabile”. Una affermazione che spingerà, per come hanno già annunciato, opposizione e sindacati a nuove proteste di massa e a scioperi. All’inizio di gennaio, il ”no” al progetto del governo ha portato più di un milione di persone in piazza per protestare. La pensione a 64 anni e l’allungamento del numero di anni necessari per percepire la pensione completa, per il primo ministro, “è il compromesso che abbiamo proposto dopo aver ascoltato organizzazioni datoriali e sindacati”. Le parole di Borne hanno spinto i sindacati a organizzare una petizione online contro il piano pensionistico che ha registrato un’ondata di firme. Ieri, alle parole di Borne, gli otto principali sindacati francesi hanno avviato contatti per una ”risposta congiunta”. Il governo afferma che la riforma è necessaria per mantenere il sistema pensionistico solvibile poiché l’aspettativa di vita della Francia è aumentata e il tasso di natalità è diminuito. “Il nostro obiettivo è garantire che nel 2030 si abbia un sistema finanziariamente equilibrato”, ha affermato Borne. I sindacati e i partiti di sinistra vogliono invece che le grandi aziende o le famiglie più ricche si impegnino di più per bilanciare il budget pensionistico. Borne ha suggerito l’apertura agli aggiustamenti su come la riforma affronta il tempo che le persone sottraggono alla loro carriera per avere figli o proseguire gli studi. I critici del piano affermano che le donne sono ingiustamente prese di mira; Borne, dicendosi non d’accordo, ha detto: “Stiamo analizzando la situazione”. Il disegno di legge va n queste ore in commissione, mentre il dibattito nell’Assemblea nazionale è previsto per il 6 febbraio. I deputati dell’opposizione hanno presentato 7.000 proposte di emendamento, che dilateranno i tempi del dibattito.


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