Brandizzo nessun ‘Nulla Osta’ e Primi Indagati – Salvini Chiede Verità”
L’incidente ferroviario avvenuto a Brandizzo, in cui cinque operai persero la vita dopo essere stati travolti da un treno, ha scosso l’Italia e portato il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, a definirlo “un errore inaccettabile”. Mentre il Paese cerca risposte e giustizia, emergono dettagli sempre più inquietanti sulle circostanze che hanno portato a questa tragica perdita di vite.
Durante la sua partecipazione al Gran Premio di Monza, Salvini ha affrontato il tema degli incidenti ferroviari in risposta alle domande dei giornalisti. Ha sottolineato l’importanza di rispettare le procedure e gli standard di sicurezza nella manutenzione ferroviaria, affermando che “la procedura c’è, non puoi andare a lavorare su un binario se non c’è l’autorizzazione che non passano più veicoli. È stato un drammatico errore su cui ovviamente dobbiamo andare fino in fondo”.
Tuttavia, le indagini in corso sembrano indicare una situazione ancora più grave. Sembrerebbe che nessuno abbia autorizzato i lavori al binario 1 della stazione di Brandizzo, un fatto che emerge dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, dalle telefonate registrate e dai documenti in possesso della procura.
Sul luogo del tragico incidente, una processione di concittadini, parenti e amici delle vittime continua a deporre fiori e a commemorare coloro che hanno perso la vita. Un casco giallo con un cuore rosso sanguinante è stato collocato su una delle porte d’ingresso della stazione di Brandizzo, un simbolo commovente del dolore e della rabbia della comunità.
La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha visitato il luogo dell’incidente e ha espresso la sua preoccupazione. Ha sottolineato la necessità di comprendere la situazione delle famiglie delle vittime al fine di fornire adeguati sostegni e ha chiesto all’assessore regionale al Lavoro di verificare se ci sono opportunità lavorative all’interno di queste famiglie.
Calderone ha anche ribadito l’impegno a fare luce su quanto accaduto e migliorare la sicurezza sul lavoro. Ha sottolineato che, oltre alle indagini delle autorità competenti, è importante che ognuno rispetti le prescrizioni e le procedure di sicurezza sul lavoro. Ha annunciato inoltre l’intenzione di avviare un progetto nelle scuole sull’importanza della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel frattempo, l’inchiesta sulla dinamica dell’incidente ha portato all’indagine di due individui. Antonio Massa, l’addetto di Rfi al cantiere, è stato il primo a essere inserito nel registro degli indagati. Massa, visibilmente scosso, ha dichiarato di sentirsi responsabile per quanto accaduto e ha rivelato che i lavori erano stati avviati senza alcun “nulla osta”.
La procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione, ha confermato gravi violazioni delle procedure di sicurezza previste per i cantieri ferroviari di manutenzione. Le telefonate intercorse tra Massa e la dirigente movimento della stazione di Chivasso avrebbero confermato il sospetto di un avvio dei lavori senza l’approvazione necessaria. La mancanza di coordinazione con la sala operativa, che aveva programmato il passaggio di tre treni nella zona, ha contribuito al tragico errore.
Nelle registrazioni telefoniche, si sente il momento in cui il treno si avvicina mentre gli operai sono ancora sui binari, evidentemente autorizzati dal referente Rfi e dal capocantiere, ma senza alcuna autorizzazione dalla centrale. Quando Massa riesce a ricontattare la centrale di Chivasso, la tragedia è già avvenuta.
Oltre a Massa, è stato indagato anche Andrea Girardin Gibin, il capocantiere dell’azienda Sigifer, che aveva in appalto i lavori di manutenzione. Entrambi saranno interrogati la prossima settimana a Ivrea. La procura sta valutando reati quali disastro e omicidio colposo, ma non esclude l’ipotesi di dolo eventuale.
La Procura di Ivrea ha suggerito che altre persone potrebbero essere coinvolte nelle indagini, oltre ai due superstiti dell’incidente. Nel frattempo, i funerali delle cinque vittime dovranno attendere ancora qualche settimana a causa delle difficoltà nell’identificazione dei resti. Un team di medici legali sta lavorando per risolvere questo delicato problema.
L’Italia è in lutto per questa terribile tragedia ferroviaria, e il Paese cerca risposte e giustizia per le vite perdute. La vicenda continua a suscitare indignazione e richiede una risposta completa da parte delle autorità competenti per garantire che un simile incidente non si ripeta mai più.