Nel cortile dell’ospedale San Filippo Neri a Roma, dove ha perso la vita a causa di un tragico accoltellamento.
Nel cortile dell’ospedale San Filippo Neri a Roma, dove ha perso la vita a causa di un tragico accoltellamento, si è tenuto oggi il toccante funerale di Rossella Nappini, una donna di 52 anni che prestava servizio come infermiera in quell’istituto. La cerimonia funebre, che ha visto la partecipazione di parenti, amici e colleghi, è stata officiata dal vescovo ausiliario di Roma, Monsignor Benoni Ambarus.
Durante la cerimonia, il vescovo ha sottolineato il desiderio di Rossella: Di sposarsi, sottolineando che ora è stata vestita da sposa per l’eternità. “Desideravi l’amore pieno. Ora sei nella pienezza di vita. Il Padre ti accoglie come figlia nella Sua Casa,” ha affermato l’officiante, dopo aver letto il passo evangelico sulla resurrezione di Lazzaro dal Vangelo di Giovanni.
Monsignor Benoni Ambarus ha condiviso pensieri commoventi sulla vita e sulla personalità di Rossella: “Hanno sottolineato in tanti che questo ospedale per te sembrava più casa tua che quella vera. Non facevi distinzione tra le persone e le trattavi alla pari. In tanti hanno evidenziato che tu eri un’affamata di vita e di amore e che cercavi l’amore. Come tutti noi che siamo tutti poveri d’amore e speriamo nell’inconscio di essere amati e che qualcuno ci accolga così come siamo.”
La bara di Rossella è stata adornata con Rose Bianche e Rosse, simbolo di affetto e amore per la donna che è stata strappata alla vita in modo così tragico. La cerimonia ha visto la partecipazione in prima fila dei figli Guendalina e Alessio, della sorella Monica e della madre Teresa. Il vescovo ha continuato:
“Hai terminato e chiuso la tua esistenza terrena in modo violento e drammatico, ma noi possiamo dire una cosa, a noi stessi e a te Rossella: ora sei nella pienezza, ora vedi tutto e cogli tutto. Grazie per quello che sei stata e quello che hai fatto. Ti ringraziamo anche a nome di tutte le persone malate di cui ti sei presa cura nella tua esistenza.”
Le parole di commiato sono state accompagnate da applausi e lacrime dei presenti, mentre il vescovo ha concluso: “L’uomo è un essere fragile ma nella sua fragilità è anche capace di commettere atti atroci contro natura.”
Prima della fine della cerimonia, la madre di Rossella, insieme all’officiante e alla sorella Monica, ha benedetto con l’acqua santa il feretro della figlia. Al termine della cerimonia, alcune colleghe hanno condiviso parole toccanti per ricordare Rossella: “Rossella, sei l’ultima vittima di una lunga serie, te che avevi una fragilità nascosta in un cassetto, sarai e rimarrai sempre qui con noi.”
Nel cortile dell’ospedale San Filippo Neri, dove si è svolto il funerale, è stata posta una corona di fiori inviata dai condomini del palazzo di via Giuseppe Allievo, luogo in cui è avvenuto l’aggressione mortale. Una delle colleghe di Rossella ha concluso il commovente momento dicendo: “La sua luce è stata spenta per mano di questa bestiale e folle violenza. Povere donne, povere le nostre figlie. Le menti perverse di questi uomini che ci uccidono. Rossella, lo sappiamo che sarai sempre tra noi con il tuo profumo e il tuo splendido sorriso.”
Questo triste addio a Rossella rappresenta un’ulteriore testimonianza delle sfide che molte donne affrontano nella società odierna e sottolinea l’importanza di combattere la violenza di genere e creare un mondo più sicuro per tutti.