Agricoltori in Rivolta: Trattori Pronti a Roma Dopo l’Assedio di Bruxelles.

Il leader della protesta, Danilo Calvani, ha annunciato che la prossima settimana la protesta degli agricoltori si sposterà a Roma.

 In una dichiarazione a ANSA, Calvani ha affermato che nei prossimi giorni verranno ammassati trattori fuori dalla città, prevedendo disagi ma senza blocchi stradali. Si prevedono migliaia di adesioni da tutta Italia.

Calvani ha dichiarato: “Comunicheremo presto le date e i luoghi dell’azione. Successivamente, inizieremo a spostare i mezzi, e abbiamo l’intenzione di organizzare una manifestazione senza mezzi a Roma nei giorni successivi. Il Governo non ci ascolta, e le sigle sindacali non ci rappresentano più”.

Nel Sassari, in Sardegna, un centinaio di operatori agricoli si sono uniti all’appello di “Riscatto agricolo“, partecipando alla protesta che sta infiammando l’Europa contro la crisi del settore e le politiche comunitarie. Circa cinquanta trattori hanno bloccato la statale 131, la principale arteria che collega il sud al nord della Sardegna, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica sulla crisi agricola anche nel nord-ovest dell’isola.

Con motori accesi e clacson suonati, i manifestanti hanno criticato le politiche europee, accusando Bruxelles di danneggiare il settore agricolo con misere compensazioni della Pac. Lamentano l’importazione di farina di grillo e carni sintetiche, temendo di diventare “animali da laboratorio“. Dall’aumento dei costi del gasolio ai concimi, dall’Irpef sui terreni all’aumento delle tasse, gli agricoltori accusano una politica che li ha lasciati morire e ora chiedono di essere rialzati per poter lavorare.

La pressione degli agricoltori in Belgio è in costante aumento. Dopo l’assedio a Bruxelles, dove ora è tornata la calma, si intensificano i blocchi ai centri di distribuzione dei supermercati. Le azioni più significative si registrano nei depositi delle catene Colruyt, Delhaize e Lidl, con gli agricoltori che bloccano i depositi dei supermercati in tutto il paese. La protesta si diffonde, evidenziando la crescente frustrazione degli agricoltori europei nei confronti delle politiche che ritengono dannose per il loro settore.

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