Meloni a Tripoli con 3 ministri, da ospedali a università, avanti con Piano Mattei.
È iniziato l’incontro della premier Giorgia Meloni con il primo ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdul Hamid Mohammed Dabaiba. In programma anche incontri bilaterali tra i ministri italiani al seguito della presidente del Consiglio -Orazio Schillaci (Salute), Anna Maria Bernini (Università), Andrea Abodi (Sport)- e gli omologhi ministri libici. A seguire, informa Palazzo Chigi, si svolgerà la Cerimonia di firma di Dichiarazioni di intenti alla presenza dei Capi delegazione: su formazione superiore e ricerca scientifica; in materia di collaborazione nel campo della salute e delle scienze mediche; su sport e politiche giovanili.
Dagli ospedali alle università, muovendo anche il mondo dello sport. La premier Giorgia Meloni è atterrata a Tripoli con tre ministri al seguito – Anna Maria Bernini (Università), Orazio Schillaci (Salute) e Andrea Abodi (Sport)- anche per spingere l’acceleratore sul Piano Mattei. L’Italia, rimarcano fonti italiane, è il secondo fornitore della Libia, con il 14.5% di quota di mercato, e il quinto mercato di destinazione dell’export libico. L’interscambio commerciale nel 2023 si è assestato sopra i 9 miliardi di euro. Eni è storicamente presente in Libia e continua a investire nella Nazione. A questo si aggiunge un forte interesse delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda le grandi opere e le infrastrutture. È un settore molto promettente, date le esigenze della Libia e l’esperienza del mondo imprenditoriale italiano. Un consorzio italiano sta ricostruendo l’Aeroporto internazionale di Tripoli e diverse imprese italiane iniziano a essere presenti nelle diverse regioni libiche. Tuttavia, per far fruttare pienamente questo potenziale che già esiste sono necessarie condizioni di sicurezza e di certezza legale su cui si dovrà lavorare insieme. L’approccio alla Libia, come alle altre Nazioni del Nord Africa, è un approccio a 360° che impegna l’intero governo, rimarcano le stesse fonti. È il principio del Piano Mattei che “mira a creare partenariati egualitari attorno a progetti concreti individuati di comune intesa”. I ministri coinvolti nella visita andranno quindi a Tripoli con proposte concrete per approfondire la cooperazione già esistente. Molto si sta già facendo insieme nel quadro della salute: bambini libici gravemente malati sono stati e saranno curati in Italia per malattie molto gravi; un’iniziativa per 3,2 milioni di euro ha permesso di sostenere tre ospedali pediatrici in Libia; 3 milioni di euro sono stati stanziati per attività di formazione rivolte al personale libico nell’ottica di creare sostenibilità a medio termine. La dichiarazione di intenti che sarà adottata dai due ministri della Salute mira a far progredire la cooperazione, favorendo un maggiore accesso alle cure indifferibili in Italia, soprattutto per i malati in età pediatrica, organizzando missioni di medici in Libia e aumentando ulteriormente le offerte di formazione, in Italia come in Libia, rivolte al personale libico della salute.
Sempre nel quadro del Piano Mattei, la cooperazione bilaterale nella formazione superiore e nella ricerca scientifica sono elementi strategici nella creazione di sviluppo sostenibile nelle Nazioni partner. La dichiarazione di intenti che il ministro Bernini adotterà con la controparte libica definirà quindi con maggior precisione gli ambiti di cooperazione prioritaria in vista di future più dettagliate intese. Tra le attività individuate vi sono l’aumento della mobilità internazionale di studenti, ricercatori e docenti, anche sfruttando programmi come Erasmus+, e attività di ricerca congiunta in settori chiave per le due Nazioni quali le energie rinnovabili, l’agri-food, la blue economy, la valorizzazione del patrimonio culturale, settore quest’ultimo in cui l’Italia ha tradizionalmente svolto un ruolo di primo piano in Libia.
Sul versante dello sport e delle politiche giovanili, il ministro Abodi e i suoi omologhi hanno individuato come priorità la realizzazione e riqualificazione delle infrastrutture sportive di base nelle comunità libiche e lo sviluppo di programmi di volontariato e servizio per promuovere l’inclusione sociale giovanile. Attorno a queste priorità potranno quindi essere sviluppati dei progetti comuni, sfruttando anche le risorse del Piano Mattei, rimarcano le stesse fonti.
Gli incontri con il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Mohammed Dabaiba, e il presidente del Consiglio Presidenziale libico, Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi, saranno anche l’occasione per la premier Giorgia Meloni -atterrata poco fa a Tripoli- per ribadire l’impegno dell’Italia per la stabilità della Libia, anche sostenendo gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite che dovranno condurre a elezioni presidenziali e parlamentari. Un impegno, rimarcano fonti italiane, che si muove anche a livello internazionale, con i principali partner europei e atlantici, per promuovere un approccio unitario e non divisivo della comunità internazionale verso la Libia. In particolare, la presidente del Consiglio “si è impegnata personalmente per rafforzare il dialogo tra Unione Europea e Libia, anche nel quadro del più ampio sforzo del Governo per un nuovo paradigma nei rapporti tra Ue e Nord Africa”.
Dopo gli incontri a Tripoli, Meloni si recherà anche a Bengasi dove incontrerà il Generale dell’Esercito Nazionale Arabo di Libia, Khalifa Belqasim Haftar. L’Italia, rimarcano le stesse fonti, tiene infatti a essere presente in tutta la Libia, lavorare con tutti i diversi attori libici. Si tratta di un impegno non nuovo e che vede anche l’importante presenza del Consolato Generale a Bengasi, riaperto nel 2021 (il primo Consolato ad essere riaperto dopo il cessate il fuoco dell’ottobre 2020, ndr).
Anche al Generale Haftar, la presidente del Consiglio ribadirà l’importanza di far progredire il processo politico, preservando l’unità delle istituzioni libiche, e di lavorare per porre fine alla presenza di forze straniere sul suolo libico. Con Haftar, Meloni discuterà anche della ricostruzione di Derna, colpita nel settembre 2023 da una devastante alluvione, ricordando l’impegno immediato dell’Italia, attraverso le Forze Armate, la Protezione Civile e gli aiuti umanitari, e sottolineando come il mondo imprenditoriale italiano possa offrire competenze preziose per l’attività di ricostruzione.