La regina del romance italiano si tinge di giallo. Intervista ad Anna Premoli.

La regina del romance italiano Anna Premoli è tornata in libreria con un nuovo libro denso di emozione che si tinge di giallo.

 

Vi sto parlando di “Tutto troppo complicato”, edito da Newton Compton. Sarà inevitabile per i lettori affezionarsi ai personaggi di Violante e Amedeo, tutti e due fiscalisti dal carattere razionale e pragmatico che si ritroveranno coinvolti nell’avventurosa indagine che ha come oggetto la scomparsa misteriosa di un quadro di Boccioni. Proprio questa avventura permetterà loro di sperimentare un pizzico di irrazionalità e follia che nemmeno immaginavano appartenesse loro.

Ricco di colpi di scena e suspence questo romanzo è caratterizzato da ingredienti che lo rendono una lettura piacevole, avventurosa ed emozionante al tempo stesso. La Premoli ci guida verso il mondo dell’arte alla scoperta della storia che ogni opera artistica cela e nella quale non si può fare a meno di immergerci per soddisfare la propria curiosità.

In questa intervista Anna Premoli ci racconta di come’ è nata l’idea di scrivere questa volta un romanzo dalle sfumature del giallo e di affinità in una coppia.

Com’è nata l’idea di scrivere questo romanzo in cui il mondo dell’arte si intreccia con la passione per i gialli?

Un po’ per caso, leggendo qualche articolo sul tema del mondo dell’arte sul Sole. Ma ero attivamente alla ricerca già da un po’ di un argomento che mi facesse venire voglia di buttarmi nel mondo dei gialli, visto che sono da sempre una grande lettrice del genere.

Provenendo dal mondo della finanza, hai avuto qualche difficoltà nell’addentrarti nel mondo dell’arte?

Meno di quanto si possa pensare perché in verità anche l’arte è oggi considerata un asset di diversificazione dei patrimoni, perciò non ero del tutto a secco di conoscenze. Questo romanzo mi ha dato l’occasione per approfondire un mondo che mi affascina da sempre e mi ha permesso di unire tanti puntini che solo all’apparenza parevano slegati tra di loro.

Violante e Amedeo, i personaggi principali del tuo romanzo ci dimostrano quanto avere interessi in comune crei una sorta di intesa e complicità. Secondo te quanto sono importanti le affinità in un rapporto di coppia?

Credo che la cosa più importante sia la curiosità nei confronti dell’altro e delle sue passioni; perciò, più che avere gli stessi interessi, è importante avere la voglia di seguire l’altra persona in modo da provare anche cose che si pensavano essere fuori dal proprio perimetro d’interesse.

Il passato e il ruolo dei legami con la propria famiglia sono tematiche che affronti nel tuo libro. Quanto sono in grado di influenzare le proprie scelte e decisioni in ambito professionale e in quello sentimentale?

Ahimè, moltissimo. Sono tante le persone ad aver scelto una certa università o una certa professione sotto la spinta delle aspettative dei genitori, che credono di sapere cosa sia meglio per i propri figli, ma che, come tutti, possono sbagliare. Non solo: il loro giudizio può anche influenzare le decisioni che prendiamo nella nostra vita sentimentale. La vera prova di indipendenza consistenza appunto nel riuscire a staccarsi dalle aspettative familiari per seguire la propria strada. Ma non è sempre così semplice.

Amedeo, una persona molto razionale e controllata durante tutta la vicenda che lo vede protagonista si rende conto che un po’ di “sale” nella vita non guasta. E tu come la pensi?

Il mio sale è la scrittura, che mi permette di vivere avventure divertenti come questa di Violante e Amedeo tramite il racconto. Nella vita sono piuttosto razionale anch’io, e comprendo bene il punto di vista di partenza di Amedeo.

Nel tuo romanzo scrivi “Non è solo romanticismo. L’uomo ha da sempre la pulsione a cristallizzare il sentimento che lo muove nel modo che gli viene più congeniale: qualcuno con la scultura, qualcuno con la pittura, qualcun altro con la poesia o la prosa. Dalla notte dei tempi a muoverci è il desiderio di tramandare quello che ci ha colpito, quello che ci ha fatto riflettere”. Nel tuo caso cosa ti spinge a parlare di sentimenti umani attraverso i tuoi libri?

Sono curiosa e analitica insieme, e la scrittura è un ottimo mezzo per rielaborare i miei pensieri sulla società e su quello che ci accade. E poi faccio schifo in ambito artistico, perciò la parola scritta è stato il mio personale riscatto nei confronti di familiari che dipingono, suonano e così via.

C’è un personaggio di “Tutto troppo complicato” a cui sei particolarmente affezionata e perché?

La nonna di Jeanne e Amedeo ha tutta la mia invidia perché ha vissuto anni davvero molto interessanti e perché ha posato per i suoi amici artisti dell’epoca. Non solo: anche ora che non è più giovanissima, è stata in grado di mantenere intatto il suo spirito allegro e agguerrito insieme.

Possiamo contare su un sequel che ha come protagonisti Amedeo e Violante? Progetti futuri

Mi sto dedicando al momento a una cosa nuova, che non ha legami con Amedeo e Violante, ma conto di tornare a loro molto presto. Mi sono molto divertita con questo primo romanzo a tinte gialle e non vedo perché rinunciarci.

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