Messico: Sheinbaum vs Galvez, la sfida tra due donne per diventare ‘presidenta’

Claudia Sheinbaum e Xochitl Gálvez Claudia Sheinbaum e Xochitl Gálvez
Claudia Sheinbaum e Xochitl Gálvez

Entrambe hanno 61 anni ed una laurea in ingegneria

Hanno entrambe 61 anni ed una laurea in ingegneria Claudia Sheinbaum e Xochitl Gálvez, le due donne che oggi si sfidano nelle urne in Messico per diventare la prima ‘presidenta’ del Paese latinoamericano. Ma mentre la prima – candidata dalle coalizione di sinistra guidata da Morena del presidente uscente Andres Manuel Lopez Obrador – è figlia di accademici, entrambi di famiglie ebree migrate in Messico il secolo scorso, Galvez – candidata della coalizione di destra guidata dal Pri, il Partito rivoluzione istituzionale, che è stato alla guida del Paese per 71 anni- viene da una famiglia india di umili origini, e si è trasferita da sola a 16 anni a Città del Messico per studiare.

“L’ho sempre detto: sono una figlia del ’68”, ha rivendicato sui social lo scorso aprile Sheinbaum che nel corso della campagna elettorale più volte ha ricordato di aver ereditato sin da studentessa il fervore politico movimentista dei genitori, che parteciparono alle proteste del ’68. Laureata in fisica e poi ingegneria, Sheinbaum ha preso il dottorato a Berkeley, in California, ateneo simbolo negli Usa delle lotte studentesche.

Negli stessi anni si avvicina a Lopez Obrador, eletto nel 2000 sindaco di Città del Messico, iniziando a lavorare con lui con un incarico all’ambiente. E quando nel 2018 Amlo diventa presidente, Sheinbaum viene eletta prima sindaca della capitale, incarico che ha lasciato nel giugno del 2023 quando si è candidata alle primarie presidenziali di Morena.

Diverso il percorso di Galvez, che ama raccontare che quando era bambina vendeva dolci nel mercato della cittadina di Tepatepec per aiutare la famiglia e mantenersi agli studi. Anche una volta arrivata all’Università nazionale autonoma del Messico, per studiare ingegneria informatica a 16 anni, continuò a lavorare in un call center per mantenersi.

Dopo la laurea e la specializzazione in robotica, nel 1992 fondò la società High Tech Service iniziando la sua carriera di imprenditrice nel settore tecnologico. Nel 1999 viene inserita dal Forum di Davos nel gruppo dei 100 leader del futuro del mondo, e l’anno seguente Business Week la incluse tra i 25 nomi “della nuova elite del business in America Latina”.

Anche per lei l’impegno in politica iniziò nel 2000, quando l’allora presidente Vincente Fox, la chiamò nell’Ufficio per lo sviluppo delle popolazioni indigene, continuando poi a militare nel Partido Accion Nacional, la formazione di destra di Fox, fino all’elezione al Senato nel 2018.

A Sheinbaum i sondaggi danno un ampio vantaggio a due cifre, ma gli osservatori ritengono che alla fine il duello tra le due candidate potrà essere più serrato. Quello che è certo comunque è che dalle urne uscirà la prima presidente donna di un Paese in cui le quote che dal 2018 hanno imposto il 50% di donne al Congresso non hanno cancellato una tradizione sciovinista di un Paese dove ogni giorno vengono uccise in media tra le nove e le dieci donne.

Per questo durante la campagna elettorale i gruppi femministi e di donne hanno rivolto appelli alle candidate affinché affrontino la piaga dei femminicidi e assicurino giustizia alle donne vittime di violenze e abusi. Secondo i dati del centro delle chiamate di emergenza, nei primi quattro mesi del 2024 ci sono state oltre 22mila donne vittime di lesioni dolose e quasi 7mila vittime di abusi. Mentre delle quasi 100mila persone che, secondo i dati forniti dal governo, risultano scomparse – altra piaga del Messico preda delle violenze e delle guerre intestine dei gruppi criminali – il 25% sono donne e bambine.

Seguendo le orme dei genitori entra nella carriera accademica, ed in questa veste entra nel 2007 nell’Ipcc, il panel dell’Onu che stila i rapporti sui cambiamenti climatici che proprio quell’anno vince il Nobel.

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