Presunto Innocente è il remake televisivo del film del ’90 con Jake Gyllenhaal nei panni che furono di Harrison Ford: sesso, potere, ossessione e politica si intrecciano in questo thriller ad alta tensione che gioca molto sull’elemento psicologico.
Quando c’è la firma di David E Kelley, si è pur certi che sarà un successo: Presunto Innocente si presenta come l’adattamento dell’omonimo romanzo di Scott Turow, da cui poi è stato tratto il film del 1990. Jake Gyllenhaal (non nuovo alle serie tv, ma per la prima volta è il protagonista assoluto di una) veste i panni che furono di Harrison Ford, interpretando il vice procuratore Rusty Sabich. La vita apparentemente normale dell’uomo, che si divide tra lavoro e famiglia, viene sconvolta all’improvviso dalla morte di Carolyn Polhemus (Renate Reinsve di The Worst Person in the World), una sua collega con cui aveva una relazione extraconiugale. Sebbene gli venga affidato il caso, Rusty non può fare a meno di confrontarsi con una dura verità: tutte le prove ritrovate sulla scena del delitto conducono a lui, che adesso diventa in automatico in primo indiziato. Lui continua a professarsi innocente, ma è inevitabile le conseguenze che questo episodio avrà sulla sua vita privata: la moglie (interpretata da Ruth Negga) si allontana da lui, sentendosi ferita e tradita. Rimasto solo, Rusty dovrà provare a difendersi da tutti in tribunale e al di fuori: amici, colleghi e familiari.
Jake Gyllenhaal è molto bravo nella parte. Quando si tratta di indagare nella psiche dei suoi personaggi, l’attore si dimostra in grado di farlo, donando l’immagine di un personaggio umano. Rusty ammette le sue colpe – il tradimento, il fatto di aver ferito sua moglie Barbara e la sua famiglia – ma resta comunque se stesso, preda delle sue emozioni e sensazioni. Lotta per dimostrare la sua innocenza, aggrappandosi fino all’ultima speranza possibile. Kelley è un maestro nel trasformare il materiale osceno (scandali e segreti) in qualcosa di eccezionale sullo schermo: gli piace mettere a nudo i suoi personaggi e sviscerare nelle loro più recondite bugie come faceva con The Undoing e Little Big Lies.
Presunto Innocente è thriller che punta molto sull’aspetto psicologico, preferendolo all’azione vera e propria
A differenza del film e dell’opera originale, la serie Apple TV+ punta molto sull’aspetto psicologico. Il Presunto Innocente diretto da David E Kelley e prodotto da J.J. Abrams predilige un approccio introspettivo: le scene sono più claustrofobiche, i flashback amorosi tra Rusty e Carolyn sono passionali, vigorosi, e quasi sfiorano la violenza fisica. L’atmosfera è quella classica del thriller – almeno nella prima parte della serie – per poi trasformarsi in un vero legal drama, all’interno di un’aula di tribunale. Tuttavia, molti aspetti restano soltanto in superficie. Pur apprezzando l’interpretazione sudata e angosciata, ma a tratti iraconda, di Gyllehaal, Presunto Innocente, la storia si limita ad osservare da vicino solo il suo protagonista.
In un’epoca moderna, una storia di femminicidio andrebbe raccontata dal punto di vista di tutte le donne, e coinvolgerle maggiormente nella vicenda. Ruth Negga e Renate Reinsve, ovvero la moglie e l’amante, sono trattate in maniera diversa. Barbara ha molto più spazio sullo schermo di quanto lo aveva nell’opera originale, e lei stessa si identifica come una guerriera che è rimasta a lottare per il suo matrimonio, quando avrebbe potuto scappare via. La vittima, al contrario, è presentata solo come un oggetto del desiderio dato che viene rilegata nelle scene di sesso (che ci vengono mostrate tramite flashback), e nelle sequenze del suo brutale omicidio, che appaiono vigorosamente sullo schermo, anche senza avvisarci. In questo modo è impossibile empatizzare del tutto con il suo personaggio e siamo portati a tifare per la moglie Barbara, che ne esce da vera vittoriosa.
Presunto Innocente è disponibile su Apple TV+ dal 12 giugno 2024.