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Immaculate – La Prescelta: la recensione del film horror che consacra Sydney Sweeney come nuova scream queen

Immaculate – La Prescelta arriva al cinema dopo una trepidante attesa: il film horror diretto da Michael Mohan vede Sydney...

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Immaculate – La Prescelta arriva al cinema dopo una trepidante attesa: il film horror diretto da Michael Mohan vede Sydney Sweeney (anche produttrice) nei panni di una giovane suora che scopre gli oscuri misteri che si nascondono all’interno di un convento.

Ci sono voluti mesi, ma alla fine Immaculate – La Prescelta è sbarcato anche in Italia. Il film horror diretto da Michael Mohan rivaluta il genere del nunsploitation, dove le protagoniste sono giovani suore e l’ambientazione è quella di un convento. Sydney Sweeney (la Cassie della serie tv Euphoria) ha voluto apertamente realizzare questa pellicola, tanto da risultarne anche la produttrice. Dopo due anni, Immaculate – La Prescelta ha finalmente visto la luce. L’attrice interpreta Cecilia, una giovane suora super devota che viene mandata in un convento di campagna per iniziare il suo noviziato. Qui cerca di ambientarsi, imparando la lingua e facendo amicizia con una sua coetanea, Suor Gwen. Ben presto, Cecilia si rende conto che nel convento aleggia una strana atmosfera di stranezze e misteri, finendo per scoprire dei segreti oscuri sul luogo (e sulle persone) che la circonda. Lei stessa finirà per essere coinvolta in uno di questi misteri.

Immaculate – La Prescelta: un horror non-sense che piace

Immaculate – La Prescelta non è certamente un film capolavoro del genere, e risente soprattutto a livello di trama: non è così originale, e fin da subito si possono intuire i colpi di scena. A creare l’effetto da brivido c’è l’ottima fotografia che regala quell’atmosfera lugubre e sinistra. La pellicola, pur non brillando nella narrazione, sfrutta il non-sense per giocare molto sull’interpretazione di Sydney Sweeney, bravissima in una parte non facile che la consacra a nuova regina dell’urlo (la scream queen, per dirlo all’americana). L’attrice classe ’97 è stata in grado di calarsi in ruoli sempre più diversificati, dimostrando di non essere solo la bella e frivola Cassie della serie tv Euphoria. Nonostante una narrazione che prosegue con diversi buchi di trama e scene (talvolta divertenti) che sembrano non avere collegamenti, Immaculate – La Prescelta si salva grazie a un finale inaspettato, agghiacciante a modo suo, con una scena che resterà nelle menti di molti spettatori ancora per molto: da tenere d’occhio la performance della Sweeney. Fredda ma impeccabile, che arriva come un colpo al cuore.

Immaculate – La Prescelta: tutto iniziò con The Nun – La vocazione del male

Il filone del nunsploitation è nato negli anni Settanta, inizialmente presentato come un genere in cui le protagoniste novizie vogliono ribellarsi della loro condizione dopo essere state costrette a prendere il velo contro la loro volontà. Successivamente, specie nell’ultimo decennio, il filone si è evoluto, andando a mescolarsi con l’horror. In principio c’era The Nun – La vocazione del male, nato come spin-off di The Conjuring 2 – Il caso Enfield, e incentrato sul personaggio antagonista, il demone Valak. Il film del 2018 è un gioiellino del genere, in grado di mescolare l’horror con il thriller e il mistero. Visto il successo, ne è stato prodotto un sequel con lo stesso antagonista e Taissa Farmiga è tornata nel ruolo di Suor Irene, incaricata di indagare sulla morte sospetta di alcuni preti.

Tra gli ultimi film recenti c’è Sorella Morte, uscito lo scorso anno. Inquietante con un pizzico di elemento psicologico, la pellicola del 2023 è lo spin-off\prequel di Veronica ed esplora il personaggio di Narcisa. Nella Spagna del 1939, la giovane viene spedita in un convento che da poco è diventato anche un istituto per bambine. Il suo arrivo genera fermento in quanto Narcisa sia dotata di un particolare potere che le consente di avere delle visioni divine. E infatti, non appena giunge in convento, percepisce una presenza che infesta l’edificio.

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