Emily in Paris 4: la recensione della seconda parte di stagione della serie Netflix

Per la seconda parte di Emily in Paris 4, la serie Netflix si trasferisce a Roma: la capitale è la location principale per le vicende lavorative e sentimentali della protagonista interpretata da Lily Collins.

Emily in Paris 4 riparte con la seconda parte di stagione dal 12 settembre su Netflix. Ritroveremo la protagonista interpretata da Lily Collins mentre cerca un equilibrio tra gli impegni lavorativi e la sua vita sentimentale. Il rapporto con Gabriel (Lucas Bravo) va a gonfie vele, ma la gravidanza di Camille (Camille Razat) comincia ad essere un peso che rischia di cambiare drasticamente le carte in tavola. E poi c’è l’amica Mindy (Ashley Park), ancora alla ricerca di fondi per partecipare all’Eurovision Song Contest. La vita di Sylvie (Philippine Leroy-Beaulieu) viene invece messa a soqquadro dall’arrivo della figliastra Genevrieve, che tuttavia scoprirà di avere più di qualcosa in comune con Emily: le due stringeranno subito amicizia. Infine, l’ambientazione italiana: negli ultimi episodi, amore e affari conducono la nostra protagonista super glamour a Roma, dove si ritroverà a prendere un’importante decisione per il suo futuro.

Emily in Paris 4 e l’omaggio a Vacanze Romane

Immersa in un piccolo borgo alle porte di Roma, la protagonista interpretata da Lily Collins si lascia affascinare dalle bellezze locali – e non parliamo solo del paesaggio. Prima, però, occorre fare un passo indietro. In vacanza nello chalet sulle Alpi francesi della famiglia di Camille, Emily ha un piccolo incidente sulla pista di scii che la porta a conoscere il suo affascinante salvatore: l’italiano Marcello (interpretato da Eugenio Franceschini). La simpatia è immediata, e i due si incontreranno più avanti nel corso della stagione. Sarà forse per lui che Emily deciderà di trascorrere un piacevole soggiorno in Italia? La scelta di ambientare la seconda parte di Emily in Paris 4 a Roma non è casuale, ed è un chiaro omaggio a Vacanze Romane. Come una moderna Audrey Hepburn, anche Emily si aggira per la città ammirando gli splendidi monumenti storici, come il Colosseo, Piazza di Spagna e l’iconica Fontana di Trevi, protagonista di una delle scene più famose di Vacanze Romane.

Non mancano, però, i classici stereotipi sugli italiani come vedere panni penzolanti tra una casa e l’altra, bambini che corrono per strada, e una tavolata enorme gremita di parenti. Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti all’ennesima rappresentazione del nostro Paese all’estero. Qualcun altro potrebbe farsi semplicemente una risata perché del resto Emily in Paris ha già presentato (e anche troppo) i suoi cliché sui francesi, in particolare sui parigini, visti attraverso gli occhi della giovane protagonista.

Emily in Paris 4: la seconda metà di stagione ne vale la pena?

Emily in Paris è una serie glamour e leggera che abbiamo imparato ad amare grazie alla sua simpatia e spensieratezza. Lily Collins è riuscita a farci piacere un personaggio tuttofare, che fin dal suo arrivato nella capitale francese si è subito sentita un’estranea, incapace di pronunciare una singola parola del posto. Eppure, nel corso delle sue quattro stagioni, l’abbiamo vista maturare almeno in campo lavorativo. Sul fronte sentimentale, duole ammetterlo, ma Emily è un completo disastro: è una giovane donna che ancora sta cercando il suo posto nel mondo, e probabilmente ha tanta confusione nel suo cuore. Il tira e molla con Gabriel alla lunga stanca, col rischio di finire in un loop temporale dove né lui né Emily sembrano trovare una via d’uscita. L’ingresso del bel Marcello rappresenta un punto di svolta nella narrazione, anche se presenta l’ennesimo triangolo amoroso di cui faremmo volentieri a meno.

Nonostante qualche debolezza, Emily in Paris è una serie che ha la capacità di rinnovarsi. E chissà se il finale della quarta stagione aprirà le porte a una sorta di reboot.