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Dall’universo di Batman arriva una serie tv su Il Pinguino: la recensione

In contemporanea con gli States, dal 20 settembre su Sky e Now c’è Il Pinguino. Colin Farrell torna a indossare...

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In contemporanea con gli States, dal 20 settembre su Sky e Now c’è Il Pinguino. Colin Farrell torna a indossare i panni dello storico villain della DC in una serie in bilico tra Gomorra e i Soprano. 

Il mondo delle serie tv è infinito, questo è un dato di fatto. Nell’epoca dello streaming legale e a pagamento ogni cosa può essere lecita. Il cinema e la serialità è un universo che alimenta se stesso dove tutto è possibile. Sta di fatto che nel 2022 è uscito al cinema un nuovo film dedicato al mito di Batman – interpretato da Robert Pattinson, l’ex divo di Twilight – e sta di fatto che il film in questione – rivisitato in chiave noir, spogliando la storia da tutte le spettacolarizzazioni di un cinecomic – ha regalato un’immagine più vera, sincera e più brutale al mito dei personaggi della DC. Non solo al celebre Bruce Wayne ma anche ai nemici più iconici del Cavaliere Oscuro. Come il Pinguino, alias Oswald Cobblepot. Un personaggio così complesso e così sfaccettato che è stato scelto per dare vita a una serie tv che, in un certo qual modo, potesse regalare un alto punto di vista sulla vicenda. Sviluppata da HBO e dallo stesso team creativo del film, Il Pinguino arriva in tv a quasi due anni dall’annuncio ufficiale e si appresta a conquistare il piccolo schermo con una storia di mafia e di potere dal grande respiro. Colin Farrell torna a indossare i panni dell’iconico personaggio – com’era successo nel film – ed è così convincente nel ruolo che è impossibile restare impassibili di fronte la sua bravura.

Il Pinguino, storia di ambizione e rinascita di una malandata Gotham City

Senza scendere nei dettagli per evitare spoiler di troppo, la vicenda della serie tv è ambientata una settimana dopo la disfatta dell’Enigmista e dopo l’attentato che ha distrutto la città di Gotham. Con il mondo della criminalità organizzata spezzato in due, Oz cerca di muoversi in un contesto difficile. Deciso più che mai a guadagnarsi il posto che si merita nella scala gerarchica della malavita, Il Pinguino finisce per uccidere il rampollo dei Falcone e prende il suo posto nell’attività di famiglia. Il ritorno, però, della sorella del giovane Alberto smuove ulteriormente gli equilibri. La donna che è intenzionata a vendicare la morte del fratello, troverà in Oz un nemico da combattere e, allo stesso tempo, un abile consigliere negli affari di famiglia. Alle loro spalle si erge la città di Gotham che appare come un moderno far west, dilaniata dalla criminalità e dalle istituzioni che non riescono a stare al passo con una società malata che pensa solo al proprio tornaconto.

Un ponte tra il cinema e il piccolo schermo

Il progetto in sé funziona in ogni minima parte. La serie dedicata all’ascesa del Pinguino è costruita in modo tale da poter proseguire con le vicende che sono state introdotte nel film. Se nella pellicola l’attenzione era tutta sul personaggio di Batman e sulla sua difficoltà di fare giustizia in un mondo malato, nella serie dedicata al celebre villain, si celebra il male attraverso gli occhi del male stesso e, soprattutto, si celebra la forza di un uomo che vuole risorgere dalle sue stesse ceneri e di far valere il proprio nome. Di fatti, Oswald è un personaggio così complesso che non è facile etichettarlo. È visivamente potente, è intelligente, è scaltro, ma allo stesso tempo è impulsivo e non bada alle conseguenze. Si comporta in questo modo solo perché, a causa delle sue condizioni, è stato preso di mira per l’aspetto fisico e per essere stato sempre il “numero due”. Con la morte di Alberto decide di fare il grande passo e prendersi ciò che si merita. Un po’ Scarface, un po’ Gomorra, un po’ I Soprano e tantra introspezione: pur trattandosi di una serie elitaria e scolpita sull’immagine del film, Il Pinguino regala momenti di grande intrattenimento.

Il Pinguino, uno tra i villain più apprezzati del mondo DC Comics

La sua storia editoriale è molto articolata. Compare per la prima volta nel dicembre 1941 su Detective Comics ed è stato più volte annoverato tra i migliori cattivi di Batman e uno dei più grandi dei fumetti. È classificato 51esimo nella lista IGN dei 100 migliori cattivi dei fumetti di tutti i tempi. Come tutti i personaggi, anche lui ha avuto i suoi momenti d’oro e quello di crisi. Nell’immaginario collettivo resta impresso grazie Batman di Tim Burton, anche se il personaggio è più complesso di quello che sembra e lo si nota anche nella serie tv. Nelle sue prime apparizioni, Oswald Cobblepot è presentato solo con lo pseudonimo di “Pinguino”. È un abile ladro che riesce a farsi accettare tra i ranghi della malavita di Gotham City entrando ripetutamente in conflitto con Batman e anche con Robin, che continuano a sventare i suoi piani. I suoi modi sono spesso violenti e non esita a uccidere o raggirare le persone per raggiungere i suoi obiettivi.

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