Perché L’amica Geniale è una tra le fiction più belle di Rai 1 (nonostante il cambio di cast)

La storia di Elena e Lenù arriva al capitolo finale ma non perde l’appeal e la sua bellezza.

Ecco perché è una serie da non perdere e di vitale importanza per i tempi che stiamo vivendo. 

Ci troviamo di fronte a un caso unico e raro. Lì dove tante serie tv con lo scorrere del tempo perdono il loro appeal, altre guadagnano forza e potenza visiva. E tra queste è impossibile non menzionare L’amica Geniale. Gli episodi inediti della quarta e ultima stagione, liberamente ispirati alla saga letteraria di Elena Ferrante, sono su Rai Uno (e Raiplay) tutti i lunedì in prima serata. Un appuntamento molto atteso dai fan della serie ambientata a Napoli che esplora le vite di due donne dagli anni ’40 fino ai giorni nostri. Di fatti e al netto delle critiche, L’amica geniale può essere considerata una tra le fiction più belle del nostro tempo, che piace proprio perché racconta una storia vera e sincera, e tocca con mano tutti cambiamenti sociali e culturali dell’Italia. Si parla di amore, di amicizia, lealtà, ma si parla anche di politica, di cultura, di società e battaglie per i diritti e i doveri. Una miscela ben congeniata che ha permesso alla serie di volare altro negli ascolti e nel cuore del pubblico. Gli episodi che sono in onda su Rai 1 scrivono la parola fine alla fiction, e mettono in scena una storia più intimistica rispetto alle stagioni precedenti. E funziona nonostante il cast – a causa dell’età dei protagonisti – è stato totalmente rinnovato. Ma qual è il segreto del suo successo? L’amica geniale non è solo una fiction, ma è parte del nostro retaggio culturale e rappresenta ciò che siamo stati e ciò che saremo.

L’amica geniale e la città di Napoli

Non un semplice drama generazionale ma un racconto coeso e dinamico di intrecci, di sogni e di desideri.  Lila e Lenù sono le due protagoniste e attorno a loro, alla loro crescita emotiva e intellettiva, si ode un coro maestoso e suadente di storie, di usi e costumi. Ma il vero protagonista è la città di Napoli che vive di vita propria all’interno di un racconto intenso e vibrante. Tra quelle vie dove si intrecciano miti, leggende e storie vissute, si legge la vera anima della serie tv. Oltre al racconto intra-generazionale di due donne che camminano in un mondo che cambia e si evolve troppo in fretta, si affianca il ritratto fulgido di una città meravigliosa e dal fascino immanente, che resiste al tempo e che muta senza perdere la sua identità. Napoli è il cuore de L’amica Geniale. Senza le sue bellezze la serie non avrebbe la stessa potenza visiva.

Una serie che racconta il significato della parola femminismo

La scenografia è il collante ma, ovviamente, le storie sono il motore dell’intera vicenda. E sì, L’amica geniale è un racconto di formazione, di crescita, un racconto popolare sui sogni e sui desideri, ma si focalizza anche sui rapporti di coppia, sulla nuova e la vecchia generazione, e apre una lunga parentesi sulla figura stessa della donna. Si nota, attraverso le storie di Lila e Lenù, quanto sia stato fondamentale porre l’attenzione sul senso stesso di essere donna nell’Italia del secondo dopoguerra perché, grazie a questo, si è potuto affrontare il senso stesso della parola “femminismo”. Non una semplice parola, abusata e usurata, ma andando a fondo nel vero significato, esplorando il suo senso interiore e farlo emergere con sensibilità e non con l’idea di cavalcare una moda del momento. Il significato viene raccontato attraverso gli avvenimenti più significativi della storia italiana: dal boom economico degli anni ’50 e ’60, fino all’amore libero degli anni ’70, passando per le rivolte politiche e sociali degli anni ’80.

Dal libro alla serie tv: chi è Elena Ferrante

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’autrice – misteriosa e di cui non si conosce l’identità – che ha regalato ai posteri uno dei romanzi più belli di tutti i tempi. Elena Ferranti, che secondo la stampa internazionale è una delle scrittrici più talentuose del nostro tempo, è stata capace di raccontare con dovizia la città di Napoli e i suoi costumi, ma anche l’animo umano con tutte le sue sfumature più particolari. Un pregio che non è da tutti.