Il mare come valvola di sfogo ai nostri pensieri.

Intervista allo scrittore Andrea Ansevini

La vita è inevitabilmente una corsa ad ostacoli che conosce salite e discese inevitabili.

Ciò che fa la differenza è come le affrontiamo. Fa tanto farlo con ottimismo e vitalità. Ce lo insegna il protagonista del nuovo romanzo dello scrittore Andrea Ansevini, “La più bella estate della mia vita”, edito da Le Mezzelane.

Tobia è un adolescente che ha un rapporto viscerale con il mare. Ogni estate si reca con la sua famiglia da Pistoia sull’isola di Favignana per immergersi tra le onde e tuffarsi dalle alte scogliere per sentirsi libero. Egli sogna di diventare un gabbiano in grado di volare alto e lontano, senza limiti. In una delle estati più memorabili della sua vita incontrerà Margherita della quale si innamorerà perdutamente. Grazie a questo amore puro che sfiderà le differenze di ceto sociale, Tobia affronterà la lotta contro una malattia rara con coraggio, determinazione ed ottimismo.

“La più bella estate della mia via vita” è tratto da una storia vera. È un romanzo ricco di emozioni intense che lascia il segno nell’anima del lettore. Sarà inevitabile affezionarsi al personaggio di Tobia, un adolescente dall’animo puro come pochi e grande appassionato di musica. La sua storia ci fa riflettere su quanto sia importante contare su affetti autentici nelle situazioni più difficili che la vita ci riserva.

Di com’è nata l’idea di scrivere la storia di Tobia, di anime pure e della sua passione per la musica ci racconta Andrea Ansevini in questa intervista.

Com’è nata l’idea di scrivere la storia di Tobia?

L’idea embrionale è nata nel 2007 grazie al fratello di Tobia, Alessandro, il quale era il chitarrista del gruppo musicale dove io ero tastierista e paroliere. Un giorno mi disse se volevo scrivere un libro tratto da una storia vera e lui me ne avrebbe parlato. Ho da subito accettato, però qualche settimana dopo l’ho voluto interrompere per poi riprenderlo in mano quasi tredici anni dopo per completarlo.

Tobia, il protagonista del tuo libro è un esempio di persona Pura. Secondo te cosa rende un’anima pura?

Un’anima si rende pura quando si è buoni dentro e si hanno pensieri e parole sempre ottimiste per chiunque. Lo è anche chi è disposto a dare sé stesso per gli altri pur avendo la persona stessa bisogno di aiuto. Ovviamente il tutto farlo con cuore senza volere nulla in cambio.

Il legame con il mare è centrale nella storia di Tobia. Cosa il mare come elemento naturale è in grado di trasmettere a noi esseri umani?

Il mare è per me, ma credo anche per molti essere umani, come una valvola di sfogo ai nostri pensieri. Potremmo osservarlo ore e ore con i suoi colori senza stancarci mai e solo lui ci fa dimenticare per quel lasso di tempo dei problemi che abbiamo. La sua vastità ci fa volare con la fantasia e i pensieri pessimisti annegano dentro di noi.

Nonostante la sua malattia rara, Tobia continuerà a lottare e mantenersi vitale grazie all’amore per Margherita, una sua coetanea. Quanto e in che misura l’amore ci può salvare nei momenti più drammatici?

Se è vero amore, ci si può salvare sempre nei momenti drammatici. Io credo che non c’è niente di più bello che avere la propria dolce metà accanto a ognuno di noi quando abbiamo veramente bisogno. Con l’amore si supera tutto, l’importante è volerlo e crederci veramente.

E quanto inabissare?

Inabissare poco direi, se si pensa con ottimismo e positività è difficile che accada. Se dovesse accadere l’importante non farsi sopraffare dal dolore e dai problemi, è una questione, per me, psicologica. Più siamo ottimisti meno ci si inabissa. Se si vede tutto nero e l’ottimismo non fa per noi allora è la fine e sarà difficile riuscire a uscirne da quel vortice di negatività.

Questa storia ci fa comprendere quanto certe differenze e pregiudizi legati al ceto sociale siano un grande limite ai sentimenti e alle emozioni più autentiche. Come superarle secondo te?

Si possono superare in modo semplice: basta non pensarci. Non importa se una persona è ricca e l’altra è povera, se si tiene veramente all’altro sesso, salvo imposizione per via di antiche credenze, non si guardano queste cose, perché i soldi non fanno la felicità, perché la vera felicità è dentro di noi e verso chi vogliamo noi.

La passione di Tobia per la musica regna sovrana in questo romanzo. Che legame hai tu con la musica?

Ho un bel legame perché fin da piccolo mi ha sempre accompagnato dato che grazie a mio zio ho imparato a suonare la fisarmonica. Da autodidatta poi la tastiera e l’ho approfondita sempre grazie a mio zio quando mi ha regalato una tastiera. Inoltre dal 1998 al 2003 come ti dicevo sono stato tastierista di un gruppo musicale.  Grazie a mio padre poi ho scoperto molti cantanti italiani, cosa che si è amplificata poi nel tempo con le canzoni che ascoltavo alla radio e poi in seguito grazie a un mio amico collezionista di dischi e cd.

Successivamente anche la conoscenza con il famoso speaker Giancarlo Guardabassi mi ha giocato a favore. Anche la conoscenza di molti cantanti nazionali mi ha aiutato a tal proposito. Ancora oggi ho un buon legame e colleziono discografie intere di moltissimi cantanti italiani e stranieri, basta pensare che ho oltre 17 mila CD.

A chi consigli la lettura del tuo libro?

La consiglio a tutti coloro che vogliono leggere un libro tratto da una storia vera e che vogliono emozionarsi in una storia che farà riflettere, sorridere, meditare e a volte anche commuovere, quindi in questo libro c’è un vero e proprio mix di emozioni più o meno intense.