Il Presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Mike Johnson, ha lanciato un duro monito al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, esortandolo a “tornare in sé e tornare al tavolo della gratitudine” per garantire che l’Ucraina possa continuare a perseguire un accordo di pace negoziato dagli Stati Uniti. Le dichiarazioni di Johnson, rilasciate durante un’intervista a Meet the Press della NBC, hanno acceso il dibattito internazionale sul futuro del conflitto in Ucraina.
Johnson ha sottolineato che il presidente Donald Trump sta lavorando per mediare un accordo di pace tra Russia e Ucraina, ma ha espresso delusione per l’atteggiamento di Zelensky durante i recenti incontri alla Casa Bianca. “Quello che Zelensky ha fatto alla Casa Bianca è stato di fatto segnalarci che non è ancora pronto per questo, e penso che sia una grande delusione,” ha dichiarato Johnson, aggiungendo che “qualcosa deve cambiare” affinché il processo di pace possa avanzare.
Le parole di Johnson non si sono fermate qui. Lo speaker della Camera ha suggerito che, se Zelensky non è disposto a collaborare, “qualcun altro deve guidare il Paese” per garantire che l’Ucraina possa perseguire un accordo di pace. Questa affermazione ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che la vedono come un’interferenza nella sovranità ucraina e altri che la interpretano come un invito alla responsabilità.
Le dichiarazioni di Mike Johnson riflettono le crescenti tensioni tra gli Stati Uniti e l’Ucraina, in un momento cruciale per il futuro del conflitto. Mentre Trump cerca di posizionarsi come mediatore, le parole di Johnson sollevano interrogativi sul ruolo degli Stati Uniti nel processo di pace e sulla capacità di Zelensky di mantenere il sostegno internazionale.
