Polveri sottili, un romanzo “napoletano” che racconta la crisi del lavoro tra i giovani di oggi

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Pubblicato nel 2023 per Mondadori, il romanzo è una coinvolgente storia d’amore che riflette sul mondo dei giovani e sulla condizione lavorativa con un tratto schietto, sincero ma onesto. Tra Napoli e Londra, Gianluca Nativo racconta le sue “Polveri sottili”

Sono pochi gli autori italiani che riescono a imporsi nel mercato editoriale di oggi. Tra tutti quei fenomeni passeggeri c’è uno scrittore in particolare che meriterebbe più visibilità. Ha talento, ha una penna fulgida e di rara bellezza, e le sue storie sono un vero e proprio colpo al cuore. Stiamo parlando di Gianluca Nativo. Per ora ha all’attivo due romanzi – entrambi pubblicati per Mondadori –, una raccolta di racconti e diversi articoli che si trovano su diverse riviste dove l’autore ha parlato di Napoli (la sua città natale) e, attraverso la città partenopea, ha riflettuto sui problemi della società di oggi. Fulminante, nel 2021, il suo esordio con Il primo che passa ma è nel 2023 con il  secondo romanzo che Gianluca Nativo mostra le sue vere qualità. Con il titolo di Polveri sottili, ancora una volta per Mondadori, l’autore scrivere un libro breve ma intenso, dove esplora l’amore (contrastato) tra due giovani ragazzi di estrazione sociale diversa e dove tocca con mano la condizione – tragica – del mercato del lavoro. Un romanzo molto attuale che è stato scritto con un lessico essenziale, senza mai perdersi in giri di parole e in descrizioni inutili. È essenziale nella prosa ma coinvolgente nella messa in scena. Nativo con Polveri sottili si conferma un astro nascente per l’editoria di oggi, capace di spaziare su più generi senza mai perdere la concentrazione. L’ultima pubblicazione è la prova lampante del talento.

Tra Napoli e Londra: la vita di Eugenio e Michelangelo

Può sembrare uno di quei classici romanzi d’amore e di formazione, ma in Polveri sottili c’è molto di più che una semplice love story. I protagonisti sono Eugenio e Michelangelo. Il primo è un aspirante medico di una nota famiglia di Napoli, il secondo è di un ceto più basso, ha sempre la testa tra le nuvole e tra i libri e ancora non ha capito cosa fare della sua vita. Fino a quando non segue Eugenio a Londra che ha lasciato Napoli per trovare lavoro come medico nella City. Se da una parte Eugenio è dilaniato dai turni in ospedale e da una vita che non scorre come lui vorrebbe, dall’altra c’è Michelangelo che si trova a vivere in una terra straniera senza sapere come affrontare le difficoltà. Quell’amore tra i due è messo in crisi e, alla fine, ognuno torna per la sua strada. Il tempo, però, non spezza il filo che unisce Eugenio e Michelangelo e, nonostante tutto, i due continuano a trovarsi e a cercarsi nella speranza di trovare loro stessi in un mare così agitato.

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Un libro che riflette sulla condizione degli espatriati

Si parla spesso di ragazzi che sono costretti a lasciare casa, città e amici per tentare la “fortuna” all’estero. Tutti ad applaudire a un gesto così coraggioso ma nessuno che si sia mai interrogato sulle implicazioni di questo gesto. Per nessuno è facile lasciare la propria terra. Per nessuno è semplice fare i bagagli, salire un areo e voltare le spalle a tutto e a tutti. Nessuno, forse, riesce a comprendere il sentimento di spossatezza e di rabbia che si prova. Non è facile prendere questa decisione e l’autore, su questa scelta così dolorosa, ha costruito tutto l’archetipo narrativo del romanzo. Nel raccontare di un amore che non riesce a resistere alle scelte di vita, con Polveri sottili si riflette sulla condizione dell’italiano all’estero e sul fatto di quanto sia difficile lavorare per vivere in un posto che non puoi mai considerare casa. Michelangelo lo intuisce fin da subito, dato che sente l’esigenza di tornare a Napoli e di perdersi ancora tra i suoi libri (anche se finirà a lavorare a Milano e a vivere una vita ancora più misera), ma più di tutti è Eugenio che (con il tempo) capisce i suoi errori tanto da lottare contro se stesso pur di rimediare agli sbagli.

Polveri sottili e Il primo che passa: due lati della stessa medaglia

Come nell’ultimo romanzo di Gianluca Nativo e come nel suo precedente lavoro, la città di Napoli è una protagonista invadente nella vita dei personaggi. In Polveri sottili è un fantasma che aleggia nella vita di Eugenio e Michelangelo, in Il primo che passa fa da collante alla vita di Pierpaolo e alla scoperta (febbrile) della sua identità. Due storie distinte e diverse ma unite da un solo canovaccio, ovvero dalla magia di Napoli e dal fatto di essere una città che è crocevia di storie e di passioni.