“Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine” di Tommy Dibari. Recensione

Creare una propria famiglia può rappresentare un desiderio molto sentito che si arricchisce di tante aspettative, desideri e attese.

A tutto ciò si aggiunge un bagaglio di emozioni che risvegliano parti del proprio essere che spesso risultano difficili da accettare e gestire. Ma questo desiderio così forte e impetuoso dona forza e coraggio per affrontare qualsiasi tipo di difficoltà e traversia.

Ne troviamo piena conferma leggendo il nuovo emozionante libro di Tommy DibariSarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine” edito dalla nota e stimata casa editrice Santelli. Il romanzo affronta la tematica dell’adozione attraverso il racconto autentico dell’esperienza famigliare dell’autore. Tutto è narrato con una scrittura profonda e senza uso di artifizi perché ispirata alla “pura vita” vissuta sulla propria pelle.

Una storia coinvolgente dall’effetto empatico

Dibari riporta il racconto della storia della sua famiglia che non potrà fare a meno di emozionare e coinvolgere il lettore. Tommy e Doriana sono una giovane coppia che diventeranno per il lettore come due amici da supportare e con i quali entrare in empatia.

Colpisce il loro bagaglio emozionale, la loro forza, sensibilità e determinazione nell’affrontare tante traversie, dai tentativi di avere un figlio biologico alla decisione di provare la fecondazione assistita sino a lasciarsi coinvolgere nell’iter burocratico dell’adozione che in diverse fasi, quelle più spinose può scoraggiare o far emergere, insicurezze, fragilità, paure e tante ansie.

Dalla disillusione di riuscire a procreare un figlio, ai km macinati per raggiungere cliniche private e specializzate, alle corse verso il tribunale dei minori di Bari dopo una chiamata in grado di riaccendere le speranze, Tommy Dibari ci fa capire che tutto questo “viaggio avventuroso” vale la pena affrontarlo quando è animato dall’amore incondizionato.

L’amore genitoriale, una forma di amore incondizionato

Questo tipo di amore viene presentato da Dibari come un sentimento incondizionato, un atto di cura che si ciba di empatia, affetto, protezione, sostegno concreto. Diventare genitori è un’esperienza carica di attese e c’è davvero bisogno di parlare di queste tematiche.

Molto commuoventi ed emozionanti sono le lettere che Dibari scrive a sua figlia Martina infondendole forza e coraggio nell’affrontare quel viaggio imprevedibile ed emozionante che è la vita. Fa emergere tanto amore. Inoltre Dibari con la sua esperienza ci fa capire che il compito di noi genitori è guidare i nostri figli, trasmettere loro ideali ed insegnamenti. Far capire loro quanto sia importante il proprio bagaglio emozionale perché in esso risiede la propria unicità in quanto esseri umani.

Tommy Dibari grazie al suo libro ci dona una lettura che scalda davvero il cuore ed infonde speranza. Abbiamo bisogno di storie genuine come questa in cui la sensibilità diventa un punto di forza. Ancora una volta Tommy Dibari si conferma uno scrittore sensibile, un grande conoscitore dell’animo umano, tutto da esplorare ed esprimere.