sabato25 Marzo 2023
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Covid Brasile: Bolsonaro e le fake news sui vaccini

Ancora una volta, associate al nome del presidente del Brasile Jair Bolsonaro, non ci sono notizie positive. Dopo essere stato...

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Ancora una volta, associate al nome del presidente del Brasile Jair Bolsonaro, non ci sono notizie positive. Dopo essere stato a lungo al centro delle vicende che lo vedevano indagato per il record di incendi in Amazzonia del 2020 (per i quali ha tentato anche di accusare Leonardo DiCaprio), che hanno devastato 8.500 kmq di foreste, Bolsonaro è tornato a far parlare di sé per un altro fatto davvero scioccante.

La dichiarazione sull’HIV

Accusato di dichiarazioni false sulla pandemia di COVID-19, è stato soggetto alla decisione di un giudice della Corte Suprema, che ha ordinato un’inchiesta sulle assurde affermazioni del presidente brasiliano, che risalgono allo scorso ottobre, in cui Bolsonaro, in diretta sui social, avrebbe fatto un collegamento tra la vaccinazione contro il coronavirus e l’Aids. Non solo dunque, la minimizzazione dei rischi di una pandemia mondiale, che ha registrato nel paese più di 22 milioni di persone che hanno contratto il coronavirus con ben 615.000 decessi, ma anche un commento fuori luogo, assurdo e non necessario in un periodo che ha permesso la proliferazione di pericolose fake news. La frase incriminata sarebbe quindi quella in cui il presidente sostiene che chi si vaccina, rischia di sviluppare l’HIV. Un’affermazione priva di qualsiasi fondamento scientifico e che non è compatibile con i rischi di trasmissione, imputabili solamente a fattori quali: sangue e suoi derivati, sperma e secrezioni vaginali e latte materno. Proprio a seguito di queste dichiarazioni, il giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes ha ordinato un’indagine sul presidente, tentando di contenere le dichiarazioni fortemente respinte da medici e scienziati. De Moraes ha incaricato il principale procuratore del paese, Augusto Aras, di esaminare l’accusa sollevata da un’inchiesta sulla pandemia condotta dal Senato brasiliano.

Le dichiarazioni del presidente Bolsonaro

Non solo il commento sull’HIV, ma per giustificare la sua posizione contro l’immunizzazione, menzionava anche presunti rapporti del governo del Regno Unito che sosterrebbero che alcuni vaccinati contro Sars-Cov-2 avrebbero ricevuto una diagnosi di sieropositività.

 I rapporti ufficiali del governo del Regno Unito suggeriscono che le persone completamente vaccinate stanno sviluppando la sindrome da immunodeficienza acquisita molto più velocemente del previsto.

Si parla dunque di “crimini contro l’umanità”. Infatti, per quanto riguarda l’incriminazione a suo carico chiesta dal Senato, la commissione a ottobre ha consegnato il suo rapporto di circa 1.300 pagine all’ufficio del procuratore generale, anche se pochi si aspettano azioni significative dato che l’attuale procuratore capo della nazione è stato nominato dallo stesso Bolsonaro. Morales ha dichiarato che “supervisionerà da vicino” l’indagine del procuratore, poiché la Corte Suprema non può condurre indagini in proprio, ma può controllare che quelle che vengono fatte non subiscano ingerenze. Dunque, saranno indagate ed eventualmente punite le dichiarazioni fatte durante la trasmissione in diretta che il presidente fa settimanalmente sui social network e che è stata poi rimossa da Facebook, Youtube e Instagram. I social network hanno però rimosso il video giorni dopo, chiaramente motivandolo con il fatto che tentava di violare le regole previste. Purtroppo però, in poco tempo il video è diventato virale e si è sparsa la voce. Il presidente brasiliano, che non è vaccinato e si è spesso opposto all’obbligo vaccinale, ha sostenuto che stava semplicemente citando un articolo sulla rivista Exame e non facendo affermazioni. Il futuro dell’indagine è però incerto.

La pandemia in Brasile

La gestione della pandemia in Brasile, ha destato da subito parecchie controversie. Ricordiamo sicuramente l’ostruzione del presidente che aveva vietato espressamente di condividere con l’OMS i dati dell’epidemia, nonostante le proteste contro il governo reo di essersi totalmente disinteressato alla popolazione. Oltre a ciò, ha spesso dichiarato la volontà di non vaccinarsi, fortemente scettico sull’epidemia in corso, lo aveva annunciato in diretta Facebook: “è un mio diritto. E sono certo che il Parlamento non creerà difficoltà a chi, per caso, non vuole prendere il vaccino”. Non solo il suo punto di vista, ma la lotta a chi non la pensa come lui. Si è infatti spesso scagliato contro chi vuole l’obbligo della vaccinazione, definendolo “un dittatore o un falso dittatore che sta per fare affari con la vita degli altri”. Non da meno la sua considerazione sull’uso della mascherina, “l’ultimo tabù a cadere” non appena “ci sarà ancora uno studio serio che parlerà dell’efficacia”. Insomma, una situazione difficile per il Brasile, che come detto, ha dovuto affrontare il problema degli incendi, registrando il luglio passato come il peggiore degli ultimi anni. Gli incendi sono spesso di origine dolosa, causati da chi, senza pensarci due volte, sfrutta i terreni protetti a fini commerciali. Il Brasile infatti, ospita la più grande foresta pluviale e le zone umide tropicali del mondo, l’Amazzonia e il Pantanal, che hanno subito incendi drammatici rispettivamente nel 2019 e nel 2020 e che potrebbero accelerare i problemi legati alle condizioni climatiche del globo. Il ruolo del presidente in tutto ciò? Minimizzare i danni, e non solo.

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