Le elezioni del presidente della Repubblica: modalità e candidati

A tutela della democrazia

Nei prossimi giorni, a partire da oggi, si eleggerà il presidente della Repubblica Italiana e le modalità di votazione risentiranno del particolare momento pandemico. Il 3 febbraio 2022 scadrà il mandato di Sergio Mattarella che dopo sette anni come presidente vorrebbe lasciare il posto al suo successore. In un Paese democratico, il ruolo del presidente della Repubblica è essenziale per garantire i principi costituzionali, nel caso vengano violati da altri rappresentanti politici. Infatti, anche se con il vincolo della fiducia da parte del parlamento, egli ha il compito di nominare il consiglio dei ministri e una parte dei membri della corte costituzionale. Può rinviare leggi alle camere, dare l’ultima parola sui decreti legge e partecipa al Consiglio superiore della magistratura e al Consiglio supremo di difesa. I requisiti per essere eletti capi dello Stato sono: essere cittadini italiani, avere almeno cinquant’anni e trovarsi nel pieno godimento dei diritti politici e civili. Ogni carica pubblica dovrà poi essere abbandonata, per consentire lo svolgimento esclusivo del ruolo di presidente.

Chi vota

L’elezione avviene naturalmente in Parlamento, che composto da un totale di 957 elettori, di cui 315 senatori, 630 deputati e sei senatori a vita: Carlo Rubbia, Elena Cattaneo, Mario Monti, Giorgio Napolitano, Renzo Piano e Liliana Segre. Inoltre, secondo l’art. 83 della Costituzione, votano anche i delegati delle regioni, tre per ognuna, due della maggioranza e uno della minoranza. Solo la Valle d’Aosta, per motivi demografici ha un unico rappresentante, il quale si aggiunge ai tre per le diciannove regioni restanti, per un totale di 58 delegati. Sommando gli elettori parlamentari a quelli regionali, il numero complessivo è di 1009 cosiddetti “Grandi elettori”. Fra questi, attualmente il centrodestra conta 452 elettori fra Lega, Fratelli d’Italia, Unione dei democratici cristiani e di centro, Forza Italia e altri partiti minori. Il centrosinistra ha 463 voti formati da M5s, Pd, da Leu, Centro democratico, Italia Viva ecc. C’è poi il gruppo il Gruppo misto, composto da elementi di vari partiti e gli elettori, soprattutto ex M5s, non iscritti a nessuna componente.

Quando si vota e dove

Il 3 gennaio i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, hanno convocato il Parlamento in seduta comune con i delegati regionali, per iniziare le procedure di elezione del presidente nella giornata di lunedì 24 gennaio, alle ore 15, a Palazzo Montecitorio.

Come si vota

Dato l’allungamento dei tempi causato dal rispetto di tutte le misure anti-Covid, quali sanificazione e aereazione, il voto avverrà in presenza, ma sarà  prevista una sola votazione al giorno, anziché due come avviene normalmente. L’accesso all’Aula di Montecitorio sarà consentito con il Green pass “base”, mascherina FFp2 e controllo della temperatura, per un massimo di 50 grandi elettori alla volta. Si adotteranno fasce orarie, per evitare assembramenti e cominceranno prima i senatori a vita, poi i senatori, i deputati e infine i delegati regionali. La durata complessiva dovrebbe aggirarsi intorno alle quattro ore e mezza, con un massimo di 200 persone in aula. Le cabine a disposizione dei votanti saranno di tipo igienizzabile (non in legno e tessuto) e dotate di un sistema di areazione. Dopo aver votato, i grandi elettori depositeranno la loro scheda ripiegata in quattro nell’urna, proprio come avviene per le elezioni comuni. Nei primi tre scrutini sarà necessaria la maggioranza di due terzi dell’assemblea, pari a 673 elettori su 1.009; dal quarto scrutinio in poi è sufficiente la maggioranza assoluta, cioè la metà più uno dei grandi elettori: 505 elettori su 1.009. Il presidente della Camera, leggerà dunque i nomi dei candidati ad alta voce, mentre gli scrutatori terranno il conto delle schede: dal verbale dell’assemblea emergerà il nome del futuro presidente della Repubblica italiana.

Come voteranno i Grandi elettori positivi al Covid?

I Grandi elettori positivi al Covid o in quarantena, potranno recarsi a votare al seggio elettorale, all’aperto, nel parcheggio della Camera. Ci sarà una struttura che consenta di evitare contatti e saranno presenti funzionari addetti a vigilare sul rispetto delle norme.

I candidati 

I possibili candidati emersi provengono naturalmente dalle più disparate provenienze politiche: eccone un elenco.

Giuliano Amato, giurista costituzionalista e accademico dell’area del PD è attualmente vicepresidente della Corte costituzionale e ha ricoperto in passato le cariche di Primo ministro e Ministro dell’Interno.

Elisabetta Belloni, diplomatica è oggi direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e in passato è stata Segrataria generale del Ministero per gli affari esteri.

L’imprenditore Silvio Berlusconi, di Forza Italia, dopo una prima candidatura, ha abbandonato l’idea della presidenza.

Marta Cartabia, giurista e docente universitaria è attualmente ministero della giustizia vicina al movimento Comunione e Liberazione.

Elisabetta Alberti Casellati, avvocata e attualmente presidente del Senato è di idee cattoliche e conservatrici (con riferimento ai temi dell’aborto e delle unioni omosessuali).

Pier Ferdinando Casini, politico, è stato in passato presidente della Camera, di formazione democristiana, poi berlusconiano e renziano.

Sabino Cassese giurista e docente di economia, ha ricoperto diverse cariche come giudice in indagini pubbliche.

Mario Draghi, economista, ex docente universitario e banchiere è stato governatore della Banca d’Italia e presidente della Banca Centrale Europea. Essendo attualmente primo ministro, la sua elezione al Quirinale dovrebbe creare un governo in continuità con quello attuale.

Dario Franceschini, avvocato e scrittore, attuale ministro della cultura è appartenente all’area del centro sinistra (PD, Margherita).

Franco Frattini, magistrato, due volte ministro degli Esteri nei governi di Forza Italia.

Gianni Letta, giornalista, rivestì il ruolo sottosegretario a Palazzo Chigi sotto Berlusconi.

Letizia Moratti, imprenditrice, vicepresidente della Regione Lombardia ed ex Ministro dell’istruzione è di area berlusconiana.

Sergio Mattarella, giurista e accademico, attuale presidente della Repubblica, ha già dichiarato più volte di non essere disponibile ad un nuovo mandato, a meno che non si verifichi una situazione di grave emergenza per il Paese.

Marcello Pera, filosofo e accademico è stato in passato presidente del Senato con Forza Italia.

Paolo Gentiloni, politico e giornalista, attuale commissario europeo per gli affari economici, fu primo ministro del PD.

Paola Severino, avvocata e accademica, attuale presidente della Luiss Guido Carli, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, è stata ministro della giustizia con il governo Monti.

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