Il Papa ha proclamato la beatificazione di papa Albino Luciani. La memoria liturgica del nuovo beato sarà celebrata nelle diocesi del Paese ogni 26 agosto. All’annuncio, l’apposito della piazza.
Papa: ‘si arriva a strumentalizzare Dio per ruoli e privilegi, succede oggi tra cristiani’
“Si può andare dietro al Signore per varie ragioni e alcune, dobbiamo riconoscerlo, sono mondane: dietro una perfetta apparenza religiosa si può nascondere la mera soddisfazione dei propri bisogni, la ricerca del prestigio personale, il desiderio di avere un ruolo, di tenere le cose sotto controllo, la brama di occupare spazi e di ottenere privilegi, l’aspirazione a ricevere riconoscimenti e altro ancora. Si può arrivare a strumentalizzare Dio per tutto questo. Succede oggi, tra i cristiani. Ma non è lo stile di Gesù. E non può essere lo stile del discepolo e della Chiesa”. Lo ha ammonito il Papa celebrando la ci messa per la beatificazione di papa Luciani.
Parlando delle folle che seguivano Gesù in cammino verso a Gerusalemme, Bergoglio osserva: “Tanti di quella folla forse seguivano Gesù perché speravano sarebbe stato un capo che li avrebbe liberati dai nemici, uno che avrebbe conquistato il potere e lo avrebbe spartito con loro; oppure uno che, facendo miracoli, avrebbe risolto i problemi della fame e delle malattie. Il Signore chiede un altro atteggiamento. Seguirlo non significa entrare in una corte o partecipare a un corteo trionfale, e nemmeno ricevere un’assicurazione sulla vita”.
“Al contrario,- dice Francesco- significa anche «portare la croce»: come Lui, farsi carico dei pesi propri e degli altri, fare della vita un dono, spenderla imitando l’amore generoso e misericordioso che Egli ha per noi. Si tratta di scelte che impegnano la totalità dell’esistenza; per questo Gesù desidera che il discepolo non anteponga nulla a questo amore, neanche gli affetti più cari e i beni più grandi. Ma per fare ciò bisogna guardare a Lui più che a noi stessi, imparare l’amore, attingerlo dal Crocifisso. Lì vediamo quell’amore che si dona fino alla fine, senza misura e senza confini”.
Papa: ‘attenzione a chi promette di essere ‘salvatore’ che risolve problemi ma pensa al proprio potere’
La messa in guardia alla beatificazione di Luciani, attenzione a chi cavalca le nostre paure
Il Papa, celebrando la messa per la beatificazione di Papa Giovanni I mette in guardia da chi “approfittando delle paure della società” promette di essere un ‘salvatore ’ ma poi pensa solo al proprio “gradimento” e “potere”. Parole che suonano di grande attualità. Partendo dalla “folla numerosa” che andava con Gesù in cammino verso Gerusalemme descritta nel Vangelo, Bergoglio osserva: “Possiamo immaginare che molti siano stati affascinati dalle sue parole e stupiti dai gesti che ha compiuto; e, quindi, avranno visto in Lui una speranza per il loro futuro. Che cosa avrebbe fatto un qualunque maestro dell’epoca, o – possiamo domandarci – cosa farebbe un astuto leader nel vedere che le sue parole e il suo carisma attirano le folle e aumentano il suo consenso?”.
“Capita anche oggi: specialmente nei momenti di crisi personale e sociale, – sottolinea Francesco – quando siamo più esposti a sentimenti di rabbia o siamo impauriti da qualcosa che minaccia il nostro futuro, diventiamo più vulnerabili; e, così, sull’onda dell’emozione, ci affidiamo a chi con destrezza e furbizia sa cavalcare questa situazione, approfittando delle paure della società e promettendoci di essere il “salvatore” che risolverà i problemi, mentre in realtà vuole accrescere il proprio gradimento e il proprio potere, la propria capacità di avere le cose in pugno “.
“Il Vangelo ci dice che Gesù non fa così. Lo stile di Dio – spiega il Pontefice- è diverso, perché Egli non strumentalizza i nostri bisogni, non usa mai le nostre debolezze per accrescere sé stesso. A Lui, che non vuole sedurci con l’inganno e non vuole distribuire gioie a buon mercato, non interessano le folle oceaniche. Non ha il culto dei numeri, non cerca il consenso, non è un idolatra del successo personale. Al contrario, sembra preoccuparsi quando la gente lo segue con euforia e facili entusiasmi. Così, invece di lasciarsi attrarre dal fascino della popolarità, chiede a ciascuno di discernere con attenzione le motivazioni per cui lo segue e le conseguenze che ciò comporta”.