Elon Musk è ufficialmente alle redini di Twitter e, a suo modo, gli ”effetti” del cambio al vertice incominciano a vedersi: il magnate ha infatti deciso di porsi come una sorta di “tasto reset” per la piattaforma, annunciando di aver riportato la libertà di espressione sul social network. Tristemente, la grande permissività del patron di Tesla è stata vista come un semaforo verde per razzisti e xenofobi: come segnalato dal Washington Post, appena 12 ore dopo l’annuncio dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk, i post contenenti pesanti insulti razziali sono aumentati del 500%. Oltre a questo tipo di messaggi, sono aumentati considerevolmente anche quelli contro la comunità LGTBQ+, come spiegato dall’attivista Erin Reed, che ha subito notato la crescita di insulti contro le persone transgender, accompagnati da immagini violente e/o oscene.
Dal canto suo, il nuovo proprietario di Twitter ha subito voluto specificare che non sono ancora state apportate modifiche al sistema di moderazione della piattaforma, ma molti dei suoi messaggi vengono interpretati come una sorta di apertura delle dighe per chiunque nel futuro prossimo. Un suo tweet recitava “La comicità è tornata”, alludendo alle diverse lamentele fatte per messaggi ”ironici”, ma con un sottinteso offensivo che spesso vengono segnalati.
In più, Musk ha già reso noto che molti account cancellati (”permabannati”, secondo il linguaggio social) saranno reintegrati. Un’affermazione che, a molti, è sembrato un modo per strizzare l’occhio a Donald Trump, escluso dalla piattaforma dopo aver diffuso informazioni false sulle elezioni presidenziali del 2020.