Resta sempre accidentata la strada che doveva portare Microsoft, con l’acquisizione con Activision, a diventare il principale protagonista del settore dei videogame. Dieci giocatori hanno infatti intentato una causa, davanti ad un tribunale federale degli Stati Uniti, sostenendo che l’accordo da 69 miliardi di dollari del produttore di console Xbox per l’acquisto del suo rivale ”creerà un monopolio nell’industria dei videogiochi”.
La denuncia arriva due settimane dopo che le autorità di regolamentazione statunitensi hanno presentato una istanza a un giudice amministrativo per bloccare l’accordo.
La fusione rappresenterebbe il più grande accordo tecnologico mai realizzato nel mercato dei videogiochi.
L’acquisizione proposta darebbe a Microsoft “un potere di mercato enorme nell’industria dei videogiochi”, secondo la denuncia “con la capacità di precludere i rivali, limitare la produzione, ridurre la scelta dei consumatori, aumentare i prezzi e inibire ulteriormente la concorrenza”. Quasi due settimane fa, la Federal Trade Commission ha sollevato preoccupazioni simili nella sua denuncia. L’Authority americana sulla concorrenza ha affermato che Activision era uno dei pochi sviluppatori di videogiochi di alto livello che hanno realizzato giochi di alta qualità per più dispositivi.
L’acquisizione proposta darebbe, quindi, a Microsoft, secondo la Commissione, ”sia i mezzi che il motivo per danneggiare la concorrenza”, manipolando i prezzi, peggiorando i giochi sulle console per videogiochi dei suoi concorrenti “o negando completamente i contenuti ai concorrenti, con conseguenti danni ai consumatori”.
Dopo che la FTC ha intentato la causa, il presidente di Microsoft Brad Smith ha affermato che la società ha ”completa fiducia nel nostro caso e accoglie con favore l’opportunità di presentarlo in tribunale”. Microsoft ha anche annunciato che renderà Call of Duty disponibile su Nintendo per 10 anni se l’acquisto dovesse andare a buon fine e ha fatto un’offerta simile alla rivale Sony che produce la console PlayStation.