Usa: le aziende prudenti nell’incertezza per il futuro dell’economia

Negli Stati Uniti le aziende si fanno più prudenti, prevedendo che, nel 2023, dovranno decidere delle riduzioni del personale e ridimensionare i progetti di espansione.                                                                  E questo accade, come sottolineano gli economisti, per la prima volta dopo l’esplodere della pandemia di Coronavirus, confermando gli effetti delle politiche della Federal Reserve che, aumentando i tassi di interesse per raffreddare l’inflazione, sta di fatto rallentando l’economia. Un processo che, per molti imprenditori, potrebbe dare il via ad un processo recessivo.                                                                    Secondo un sondaggio di questi giorni, condotto per conto della National Association for Business Economics, gli imprenditori appaiono preoccupati che il processo decisionale della Fed possa esercitare pressioni eccessive sull’economia e potenzialmente portare gli Stati Uniti in recessione quest’anno.           A causa dell’inflazione, il sondaggio mostra che le imprese si aspettano ancora di pagare salari più alti per i lavoratori. Il presidente della Nabe, Julia Coronado, in una dichiarazione ha detto che i risultati dell’indagine sulle condizioni aziendali del gennaio 2023 ”indicano una diffusa preoccupazione per l’ingresso in una recessione quest’anno”. Per il primo febbraio, la Fed dovrebbe annunciare un nuovo aumento dei tassi, anche se di ampiezza (0,25 punti percentuali) inferiore rispetto ai precedenti, anche perché gli indicatori dell’inflazione si sono raffreddati negli ultimi mesi.

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