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Dopo 20 anni il “ritorno” di Gorbačëv  al Salone del Libro.

Evento che si terrà il 19 Maggio alle 12.00

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Evento che si terrà il 19 Maggio alle 12.00

Era il 19 maggio 2003 quando il premio Nobel per la pace Mikhail Gorbačëv e il leader degli U2 Bono Vox, a Torino per il ‘World Political Forum’, presero ad aggirarsi per gli stand del Salone del Libro mandando in delirio i visitatori della fiera.
Domani, a distanza di 20 anni, Gorbačëv tornerà in qualche modo a essere nuovamente protagonista della grande kermesse torinese grazie alla presentazione del libro del giornalista Pierluigi Franco, edito da Rubbettino, “Gorbacev il furbo ingenuo. Una storia non agiografica alle origini della crisi mondiale (e ucraina)”.
L’evento, che si terrà, domani 19 maggio alle 12.00,  presso lo Stand dell’Editore (Pad. Oval V66 – Stand Rubbettino – Area Talk) vedrà l’autore, Pierluigi Franco, discutere del libro insieme al giornalista Beniamino Pagliaro.Il libro, dedicato a Demetrio Volcic, storico corrispondente Rai da Mosca, traccia la parabola politica del defunto Premio Nobel per la Pace, dalle origine contadine ai vertici del Politburo e poi dell’intero blocco sovietico fino alla dissoluzione dello stesso e a quel lungo periodo di instabilità post muro che ha portato all’ascesa del potere dell’attuale presidente Putin. C’è, secondo Franco, un collegamento molto forte che tiene uniti i due presidenti, Gorbačëv e Putin. L’ascesa del secondo è stata resa possibile unicamente da una transizione non democratica, non adeguatamente preparata e controllata ma solo subita: «La disgregazione dell’antico impero russo-sovietico – scrive Franco – si è dimostrato il vero danno per il mondo, come Thatcher e Bush avevano temuto. Un danno di cui anche l’Occidente sta pagando le pesanti conseguenze e continuerà a pagarle. I rischi aperti dall’era Gorbačëv sono sfociati in invasioni e conflitti che l’Europa aveva dimenticato finché ha vissuto all’ombra protettiva della stabilità di Yalta. Sarebbe stato senz’altro meglio avviare un processo di democratizzazione a Est mantenendo gli equilibri del mondo. cosa che Gorbačëv non è riuscito a fare. Tirando le somme si può dire che l’uomo che voleva favorire la pace, sbagliando politica ha involontariamente favorito la guerra. E il dramma dell’Ucraina ne è la dimostrazione più tragica».
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