Sottosegretario Giustizia, strumento molto invasivo che va commisurato alla gravità del reato contestato.
“Il ministro Nordio ha detto più volte, con chiarezza, che ci sarà un provvedimento ad hoc sulle intercettazioni. E nell’indagine conoscitiva svolta al Senato proprio su questo tema, il collega Zanettin ha fatto inserire la necessità di rivedere l’uso del Trojan, uno strumento molto invasivo che va commisurato alla gravità del reato contestato, nel rispetto del diritto alla riservatezza protetto dall’articolo 15 della Costituzione. L’intervento sui Trojan, così, è solo rimandato”. Lo ha detto a Tgcom24 il viceministro della Giustizia e senatore di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, che poi ha proseguito:
“Con gli emendamenti approvati in Commissione alla Camera abbiamo voluto sintonizzare le intercettazioni con il dettato costituzionale. Così, – ha spiegato – non sarà più possibile ricorrere alle intercettazioni a strascico, in linea con una monumentale sentenza delle Sezioni unite della Cassazione che l’allora ministro Bonafede, con una legge assai criticabile, aveva superato. Inoltre, non si potranno più trascrivere nei brogliacci le conversazioni che non hanno pertinenza col fatto di reato contestato, mentre dovranno essere riportati sia i contenuti rilevanti per l’accusa che quelli utili per la difesa. Infine, il gip dovrà determinare le ragioni per autorizzare le intercettazioni con scelte autonome e dotate di specificità. Le intercettazioni – ha concluso Sisto – sono uno strumento utilissimo e irrinunciabile per la ricerca della prova ma devono essere in equilibrio con i principi costituzionali”.