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Scandalo Dossier: Melillo e Cantone Chiamati al Banco delle Audizioni

L’aula del Palazzo San Macuto è diventata il palcoscenico di un’inchiesta che sta scuotendo le fondamenta del potere italiano: il...

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L’aula del Palazzo San Macuto è diventata il palcoscenico di un’inchiesta che sta scuotendo le fondamenta del potere italiano: il caso dossier.

È iniziata l’attesa audizione del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo, mentre domani sarà il turno di Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia. Questi illustri magistrati verranno ascoltati nel contesto dell’inchiesta sui presunti dossieraggi contro politici e VIP, un’ombra oscura che si allunga sui meandri della politica italiana.

Ma il fascino di questa vicenda non si limita alle aule romane. Il Copasir si prepara ad accogliere le testimonianze, con l’audizione di Melillo prevista per le 12:30 e quella di Cantone alle 14:30. Il cuore dell’indagine batte a Perugia, dove la ricerca e la divulgazione di informazioni sensibili ha svelato un groviglio di intrighi e abusi di potere. Il tenente della guardia di finanza Pasquale Striano, in servizio alla procura nazionale antimafia, è al centro di questa tempesta, con centinaia di accessi “abusivi” alle banche dati che avrebbero violato la privacy di decine di personaggi pubblici.

Ma la trama si infittisce ancora di più quando si scopre che cinque dei giornalisti indagati non risultano nei registri professionali. L’ombra del sospetto si allunga su coloro che dovrebbero illuminare la verità, con nomi accostati a reati che si sciolgono nell’oscurità delle loro identità professionali.

Nel frattempo, a piazzale Clodio si tiene un vertice cruciale tra gli inquirenti e il procuratore Francesco Lo Voi, per discutere delle accuse rivolte al presidente della FIGC Gabriele Gravina. Un’indagine ancora senza indagati o ipotesi di reato definite, ma che si staglia come una minaccia nell’orizzonte del potere sportivo italiano.

Le reazioni politiche non si fanno attendere. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, denuncia lo scandalo con fermezza, esigendo chiarezza e trasparenza fino in fondo. Mentre Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, condanna con veemenza l’abuso di potere da parte dei funzionari dello Stato, evidenziando la pericolosa deriva verso metodi autoritari.

Il Paese tiene il fiato sospeso di fronte a questa saga di potere e abusi, mentre Melillo e Cantone si preparano a rispondere alle domande che potrebbero rivelare la verità dietro il velo della corruzione e dell’illegalità.

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