Nel maggio ma di dieci anni fa, la serie ha fatto la sua prima apparizione in tv diventando subito un fenomeno di massa. Nonostante lo scorrere del tempo resta una delle produzione italiane più belle di sempre. Ma non fermatevi alle storie di camorra perché oltre alla malavita c’è (molto) di più
Oggi è considerata una tra le serie tv italiane più amate all’estero. Non a caso è stata distribuita in America e anche in Inghilterra, esportando nel resto del mondo tutto il fascino della fiction made in Italy. Ma Gomorra non è una semplice serie tv, è un film che incontra la narrazione a puntate e che incontra la storia vera e che incontra la cronaca giudiziaria. Fenomeno di culto nel nostro Paese, il primo episodio risale al maggio nel 2014 quando ha fatto la sua apparizione – timidamente – su Sky. Non è stato un fenomeno di passaggio. Anzi, Gomorra subito si è imposto nel cuore del pubblico e della critica di settore. Di stagioni ne sono state prodotte ben 5, più un film che ha fatto da ponte tra le ultime due che hanno poi consacrato il mito di Gomorra a saga criminale di grande appeal e di grande potenza visiva. Ora, in vista del decennale della serie tv, il colosso di Sky sta preparando i festeggiamenti in grande. Dal 25 maggio e fino al 2 si aprirà un canale a tema (disponibile anche in streaming su Now) per rivedere tutto d’un fiato gli episodi della serie tv. E poi dal 2 giugno e in prima serata sarà in onda uno speciale celebrativo con il cast per rivivere tutti i momenti più amati e discussi dello show. Anche se Gomorra è stata sempre criticata per la sua eccessiva violenza e perché ha beatificato il male attraverso gli occhi del male stesso, resta comunque una serie unica del suo genere che è andata ben oltre il mero intrattenimento e che, oggi, non ha eguali. Ecco perché dopo 10 anni resta una tra le produzioni italiane più belle di sempre.
Non è una semplice saga malavitosa
All’ombra delle bellezze di Napoli e nei meandri di una città dal fascino seducente, ci sono clan e famiglie che si fanno la guerra per l’egemonia delle piazze criminali. Ci sono i Savastano che a Secondigliano domino come dei re e poi c’è il giovane Ciro di Marzio che sogna il potere, i soldi e la fama. Costretto a cedere a una legge camorristica più grande di lui, il giovane cerca di emergere e di farsi strada nell’ambiente malavitoso, seguito da Genny, figlio dei Savastano. Questo è solo l’inizio di una storia intricata ma seducente che si spinge sempre più fondo negli abissi della criminalità e dell’animo umano. C’è da dire, però, che al di là di tutti i meccanismi più tipici di una soap-opera e di un’ardente saga familiare, Gomorra va ben oltre i suoi stessi stilemi, raccontando di un male che serpeggia tra di noi (e dentro di noi) che non si può mai sconfiggere e che torna a galla sempre più forte di prima. È il ritratto di una sub-cultura e di un sub modo, quella della camorra, che vive e vegeta attorno a noi come un male insidioso che non accetta mai una sconfitta e che vince, sempre e comunque, sul potere salvifico del bene (e della giustizia).
La città di Napoli con le sue luci e ombre
Spettatrice di furti, di sparatorie, di patti scellerati, di colpi bassi e di rovesci di fortuna è la bellissima città di Napoli. Di lei viene raccontata la sua storia, le sue cadute e le sue risalite e viene immortalata l’immagine di un luogo senza tempo, carico di misticismo, tradizioni e riti di passaggio. Si vede la Napoli antica con i suoi monumenti più belli, ma si getta anche uno sguardo ai paesi di periferia che sono strozzati dal degrado e da una vita che troppo misera per essere chiamata tale. L’immagine è così ambivalente che è impossibile non restare ammaliati da tutto questo. Napoli è come se fosse un altro personaggio in Gomorra. Un personaggio unico, silente ma fondamentale per lo snodo degli intrecci.
Roberto Saviano, il giornalista che ha sfidato la camorra
Oltre la fiction c’è il libro-inchiesta di Roberto Saviano. Oggi è un personaggio poliedrico, osteggiato per le sue simpatie politiche contro la destra più estrema, ma nel suo DNA è un giornalista e scrittore che, con acume, non ha fatto altro che scendere lì dove nessuno era mai arrivato, facendo emergere il ritratto di una Napoli in guerra con se stessa e con il mondo intero. Di Gomorra c’è un libro, pubblicato nel 2006 per Mondadori, che ha venduto solo in Italia oltre 2500 copie (nella sua prima tiratura). L’opera, ad esempio, è diventata best seller in Germania. Da qui poi il film di Garrone e la serie tv.