Fuori controllo la situazione carceri in Italia. Pressioni dalle camere Penali.
“La Camera Penale di Roma, di fronte al quarantesimo suicidio di un detenuto nelle carceri italiane, ribadisce l’allarme per la drammatica condizione carceraria e sollecita le forze politiche, finora sorde, ad agire tempestivamente per l’approvazione della liberazione anticipata speciale, primo e necessario provvedimento deflattivo”. Lo afferma il presidente delle Camere Penali di Roma, Gaetano Scalise.
Il presidente Scalise richiama il comunicato congiunto siglato alcune ore fa con il Garante Nazionale per i Soggetti Privati della Libertà Personale, segnalando come anche l’autorità, abbandonando ogni tentennamento, abbia con fermezza abbracciato la richiesta di un immediato intervento del Parlamento.
La questione della condizione carceraria è di estrema importanza sociale. Le carceri sovraffollate e le condizioni disumane rappresentano non solo un problema di giustizia e diritti umani, ma anche un serio problema sociale che riflette la capacità di una nazione di trattare con dignità e rispetto i suoi cittadini più vulnerabili. Il suicidio dei detenuti è un indicatore allarmante delle condizioni psicologiche e fisiche in cui versano molti di loro. È imperativo che le forze politiche riconoscano l’urgenza di attuare riforme che possano alleviare queste sofferenze e promuovere un sistema carcerario più umano e giusto.
Affrontare questa situazione non è solo una questione di legge, ma di responsabilità sociale e morale. Garantire condizioni di vita dignitose nelle carceri contribuisce alla riabilitazione dei detenuti e al loro reinserimento nella società, riducendo così il rischio di recidiva e migliorando la sicurezza pubblica. Il benessere dei detenuti riflette la salute morale della nostra società nel suo complesso.