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Quattro esercizi per uscire dalla trappola della dipendenza affettiva nel libro della psicoterapeuta Simona Lauri.

Ci sono dei rapporti disfunzionali che minano alla serenità personale.   Queste relazioni provocano una sorta di dipendenza nei confronti...

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Ci sono dei rapporti disfunzionali che minano alla serenità personale.

 

Queste relazioni provocano una sorta di dipendenza nei confronti del partner dal quale è difficile distaccarsi o con il quale non si riesce ad instaurare un “rapporto sano” basato sul rispetto reciproco, l’empatia e l’accettazione dei suoi spazi personali o della propria autonomia e libertà.

Di queste forme di dipendenza affettiva o love addiction ci parla la psicoterapeuta Simona Lauri nel suo libro “Le trappole della dipendenza affettiva”, edito da Dario Flaccovio. In questo volume di facile consultazione la Dottoressa Lauri ci offre un percorso suddiviso in 4 step.

Ogni step si compone di strategie ed esercizi che servono per acquisire maggiore consapevolezza della propria dipendenza affettiva, per comprendere che per uscire dalla trappola è necessario cambiare il proprio bagaglio di comportamenti, pensieri e atteggiamenti disfunzionali.

Quando di parla di love addiction

Chi soffre di love addiction trascorre molto tempo a pensare alla persona amata, a fare cose per lei, a porla al di sopra di tutto e di tutti (compreso se stesso/a), a focalizzare tutta la propria attenzione in maniera ossessiva sulla vita del partner. E spesso tutto questo avviene in modo inconsapevole, senza che il love addicted se ne renda conto. Questo comportamento si traduce in una completa trascuratezza di sé e in un abbandono totale degli aspetti importanti della propria vita e del proprio personale benessere.

Ecco alcuni sintomi che la Dottoressa Lauri ci elenca nel suo libro al fine di riconoscere la love addiction
• scambiare l’intensità sessuale e/o il romanticismo per amore maturo e genuino
• sentirsi disperati e soli quando non si vive una relazione di coppia
• rinunciare a impegni importanti (con la famiglia, il lavoro o altro) per cercare un nuovo partner
• spendere tutte le proprie energie mentali e fisiche per mantenere l’intensità sessuale/romantica all’interno della relazione
• fingere interesse per attività che non si considerano piacevoli solo per compiacere il partner o fare nuovi incontri
• usare la relazione come modalità esclusiva per fuggire dallo stress e da altri tipi di disagio emotivo
• essere intrappolati nel costante desiderio di vivere un rapporto di coppia da favola
• cercare sempre di compiacere l’altro in ogni modo e temere comunque che il partner possa essere infelice.

Come uscire dalla trappola della dipendenza affettiva in 4 passi

Step 1) Prendi consapevolezza per iniziare a cambiare.
Esercizio da fare: lavora sulla negazione
Cerca di focalizzarti sulle seguenti affermazioni:
• “Tendo a ignorare il fatto che la mia ultima relazione sia stata malsana e disfunzionale.”
• “Sono portato a credere che se tornassi insieme al mio ex, tutti i problemi che ci affliggevano si risolverebbero.”
• “Convinco sempre me stesso che la prossima volta andrà meglio.”
• “Non accetto che la relazione sia finita.”
• “Credo che il mio partner possa essere diverso o che possa cambiare.”
Adesso chiediti se ti sei ritrovato in una delle affermazioni qui sopra. Se sì, cerca di ammetterlo e prenderne reale consapevolezza.
Infatti, una delle caratteristiche tipiche del dipendente affettivo è la tendenza a negare: negare di avere un problema; negare che la relazione attuale non funzioni; negare che l’ultima storia finita fosse nociva. Smettere di negare è un passo necessario per uscire dalla dipendenza affettiva.

Step 2) Fai decluttering di pensieri, credenze ed emozioni per smascherare la negazione
Esercizio da fare: riconosci i pensieri ossessivi e smantellali
Scrivi un elenco delle dieci frasi ossessive “Se soltanto io” e “Se soltanto lui/lei” che ti attanagliano con maggiore frequenza.
Dopo avere completato la lista, prova a rispondere alle seguenti domande, cercando di essere il più onesto e “oggettivo” possibile.
Se potessi tornare indietro e soddisfare le ossessioni “Se soltanto…”, la tua relazione, oggi, sarebbe diversa?  Sarebbe più sana ed equilibrata rispetto a prima? Se pensi che sarebbe diversa, descrivi come e perché. Se invece credi che sarebbe uguale, anche in questo caso spiega perché.
Se potessi tornare indietro e realizzare tutti i tuoi “Se solo…” saresti una persona più felice?
Se tornassi insieme al tuo ex, la vostra relazione sarebbe completamente diversa, migliore e più soddisfacente di prima? Oppure le cose continuerebbero a rimanere caotiche, dolorose e disfunzionali come prima? Perché?
Dopo avere svolto questo esercizio, che conclusione puoi trarre riguardo ai tuoi pensieri ossessivi? Hanno un senso logico? Riesci a vederti libero dalla maggior parte delle trappole nascoste dietro di essi?

Step 3) La solitudine, la chiave per riprendere il contatto con le tue emozioni
Esercizio da fare: cinque minuti di solitudine al giorno per stare bene.
Inizia il tuo percorso di immunizzazione alla solitudine provando ogni giorno a immergerti in essa, inizialmente per cinque minuti e poi, un po’ alla volta, per un tempo più lungo. Stando in solitudine, imparerai a fare i conti con le sensazioni che questa comporta, come la paura, la noia o il senso di vuoto.
Anche in questo caso prova a eseguire l’esercizio per almeno tre settimane consecutive. Imparerai piano piano a familiarizzare con la solitudine e potresti accorgerti che è proprio in questo spazio che puoi scoprire o riscoprire nuovamente te stesso.

Step 4) Ricostruisci le tre “a”: autonomia, amor proprio e autostima
Esercizio da fare: scrivi la tua personale lista delle priorità per la tua nuova autonomia.
Prova a immaginare il tuo senso di autonomia come una casa formata da tanti mattoni. Se all’interno del rapporto di coppia hai individuato un unico mattone di autonomia, significa che sei esposto in misura maggiore al rischio che la tua vita diventi vuota e priva di significato qualora questo mattone venisse meno. Per questo motivo, per sperimentare un vero e proprio senso di autonomia e uscire dalla trappola della dipendenza affettiva, è importante inserire altri mattoni.

Adesso, scrivi nella tabella qui sotto la lista delle tue personali ed esclusive priorità nel tuo nuovo senso di autonomia.
Ecco qualche esempio:
• coltivare le mie passioni • curare le amicizie • viaggiare • prendermi cura del mio corpo.
Dopo aver completato la lista, cerca ogni giorno di fare delle piccole cose finalizzate a realizzare quello che hai scritto.

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