Durante il Consiglio Ue, l’attenzione è rivolta alle nomine dei nuovi vertici, con la partecipazione di leader europei di spicco.
Manfred Weber, il leader dei Popolari europei, ha sottolineato la necessità di un “processo inclusivo” nelle scelte dei “top jobs”, che coinvolga l’Italia. Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri italiano, ha insistito sull’importanza di assegnare all’Italia una vicepresidenza e un portafoglio di rilievo, dato il ruolo significativo del Paese nell’Unione Europea. Tajani ha inoltre espresso il suo disaccordo sulle aperture verso i Verdi e ha sollevato perplessità riguardo alla durata di cinque anni della presidenza del Consiglio Ue.
Elly Schlein, segretaria del Pd, ha ribadito il rifiuto di alleanze con Ecr e Id, proponendo invece un’apertura ai Verdi, con cui condivide obiettivi importanti come la difesa del Green Deal. Il premier croato, Andrej Plenkovic, ha riferito che molti leader sono in contatto con Giorgia Meloni, mentre Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo, ha ricordato che la decisione finale spetta a Meloni e agli altri leader durante il Consiglio europeo.
Olaf Scholz, cancelliere tedesco, ha affermato che tutti i 27 membri dell’Ue sono ugualmente importanti e che la proposta per i nuovi vertici deve ottenere una maggioranza in Parlamento. Valérie Hayer, capogruppo dei liberali di Renew Europe, ha espresso soddisfazione per la possibile nomina di Kaja Kallas come Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, considerandola la scelta migliore per affrontare le sfide attuali.
Il summit affronta anche temi cruciali come l’immigrazione, con una discussione basata sulla tradizionale lettera pre-vertice di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Si discute inoltre dell’unione dei mercati dei capitali, con l’obiettivo di rafforzare la competitività dell’Ue. Sul tema della sicurezza e difesa, emergono divisioni tra gli Stati membri riguardo all’adozione di nuovi strumenti per finanziare una politica industriale europea della difesa.
La crisi del Medio Oriente è un altro punto focale del vertice, con l’Ue che ribadisce l’importanza del rispetto del diritto internazionale umanitario e chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio degli ostaggi e un aumento dell’assistenza umanitaria. Infine, il Consiglio Ue discute il sostegno all’Ucraina, con l’impegno a garantire prestiti per ulteriori 50 miliardi di euro e a intensificare il supporto militare, concentrandosi sulla difesa aerea e sulle munizioni.
In conclusione, il vertice mira a garantire un’Europa unita e pronta a rispondere alle sfide globali, rafforzando la cooperazione tra i Paesi membri e promuovendo la stabilità e la sicurezza nel contesto internazionale.