‘Rendere penitenziario, per chi è ancora in attesa di giudizio e dunque assistito dalla presunzione di innocenza, una misura effettivamente eccezionale’
“Non è più rinviabile una riforma della custodia cautelare che renda il carcere per chi è ancora in attesa di giudizio e dunque assistito dalla presunzione di innocenza, una misura effettivamente eccezionale. E’ sotto gli occhi di tutti che oggi così non è. La volontà manifestata dal ministro di procedere in questa direzione è certamente positiva”. Lo afferma Francesco Petrelli, presidente Unione Camere penali (Ucpi) all’indomani delle parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla custodia cautelare.
“Ancor prima, di fronte al gravissimo sovraffollamento carcerario al quale purtroppo stiamo assistendo, deve essere salutata con favore la proposta di Enrico Costa, formulata in un ordine del giorno che impegna il governo ed è stato votato da tutte le forze della maggioranza, oltre che da Azione, Italia Viva + Europa, di limitare il ricorso al carcere per gli incensurati solo a reati di particolare gravità e allarme sociale”, conclude.
Carceri, Martini (Pd) a Garante Toscana: ‘condiviso allarme, apprezzo sue posizioni’
‘La Regione fa molto di più di quanto richiesto’
“Questa mattina ho chiamato il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Giuseppe Fanfani, per condividere con lui le forti preoccupazioni per la situazione del carcere della Dogaia a Prato. Ho molto apprezzato le sue recentissime dichiarazioni, in particolare quando afferma che in carcere si muore perché manca tutto a fronte di problemi evidenti (dal caldo estremo al sovraffollamento, alle cimici, alle blatte, alla violenza, alla solitudine) ma soprattutto manca la cultura della speranza che si costruisce ricreando le condizioni perché i detenuti possano pensare di rifarsi una vita o di uscir diversi”. Lo dice Marco Martini, consigliere regionale del Partito democratico, intervenendo sull’emergenza carceri, anche a seguito del quarto suicidio in sette mesi avvenuto ieri alla Dogaia.
“E’ da questo – ha aggiunto Martini – che nasce il disagio psichico che evidentemente, visto il numero crescente di suicidi, corrisponde a una situazione strutturale aggravatasi e divenuta insostenibile. Le risposte, quindi, stanno principalmente in carico al governo nazionale, che ha scelto di non intervenire. Servono provvedimenti legislativi efficaci e non ‘scatole vuote’ come il decreto carceri, un provvedimento che non stanzia alcun finanziamento straordinario, lasciando una condizione di invivibilità all’interno degli istituti di pena”. Secondo il consigliere dem “la Regione Toscana, pur non avendo competenze dirette e possibilità di incidere sui problemi strutturali, non si sottrae a una battaglia di civiltà. L’8 luglio scorso, la giunta regionale ha dedicato alla questione carceri una seduta straordinaria, ricordando le azioni e le misure che la Toscana mette in campo a favore del sistema penitenziario, circa 34 milioni di euro all’anno. Nell’ambito del sistema sanitario regionale per assicurare medici, specialisti, ambulatori, prevenzione, e in generale i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per i detenuti, sono circa 21 milioni, di cui solo 9 provengono dalla ripartizione del Fondo sanitario nazionale, il resto vengono attinti dal bilancio regionale”.
“Il presidente Giani ha annunciato che intende destinare altri 500mila euro di risorse proprie per promuovere ed incentivare attività culturali all’interno delle carceri “come misura in grado di contrastare il senso di vuoto e assenza di motivazioni che spesso contraddistinguono la condizione detentiva, specie dei più giovani”. Questi sono i fatti: il governo nazionale ha scelto di non decidere, la Toscana fa molto di più di quanto le viene richiesto. Il resto sono solo chiacchiere!”, ha concluso.
Radicali italiani, blitz a Ministero con maschere Nordio e mani sporche di sangue
Per protestare contro la mancanza di provvedimenti per affrontare la drammatica situazione delle carceri italiane, Matteo Hallissey, Filippo Blangino e Pietro Borsari (Segretario, Tesoriere e membro di Direzione di Radicali Italiani) si sono presentati questa mattina di fronte il Ministero della Giustizia con la maschera di Nordio e le mani sporche di sangue, per poi essere fermati dalle forze dell’ordine.
“È indispensabile – dichiarano in una nota Matteo Hallissey e Filippo Blengino-Segretario e Tesoriere Radicali Italiani – intervenire per evitare una sistematica violazione dei diritti umani dei detenuti e dei detenenti. Il Ministro Nordio deve venire con noi in carcere, la situazione è fuori controllo, ci sono detenuti con le braccia piene di tagli, bambini lasciati marcire nel carcere, anziani che non possono camminare e mangiare in autonomia, un sovraffollamento folle. Le persone in carcere muoiono, mentre il Governo emana provvedimenti spot. Abbiamo denunciato Nordio per tortura vista l’omissione di atti che sarebbero indispensabili per porre fine ad una situazione che lede lo Stato di Diritto”.
Dl carceri: Magi, ‘governo va in ferie ma sovraffollamento resta’
“Il governo va in ferie mentre il sovraffollamento carcerario resta: il Dl carceri è un pannicello caldo con cui Nordio pensa di essersi a posto la coscienza ma ha tradito le aspettative di tutti i detenuti che chiedono di essere trattati da esseri umani, come la nostra Costituzione prevede”. Lo afferma il segretario di Più Europa, Riccardo Magi.
“E mentre a parole il governo dice di aver migliorato la situazione carceraria, nei fatti finora ha solo varato provvedimenti che hanno provocato un’impennata degli ingressi in carcere. Servirebbero depenalizzazioni e misure alternative alla detenzione come le case di reinserimento sociale, ma Nordio preferisce chiudere gli occhi e prendere in giro la popolazione carceraria e chi lavora negli istituti penitenziari”, conclude.
Dl carceri: associazione Antigone, ‘non interverrà minimamente su problemi’
“Nei primi 7 giorni di agosto ci sono stati quattro suicidi nelle carceri italiane. Sono 65 da inizio anno. Dal 1992 ad oggi solo in tre casi, ma a fine anno, si erano raggiunti numeri più alti. Nel frattempo è stato definitivamente approvato il dl carceri che non interverrà minimamente sulle problematiche attuali del sistema penitenziario”. Lo sostiene l’associazione Antigone.
Il provvedimento legislativo “prevede lo stanziamento di oltre 1 milione di euro in un anno e mezzo per il funzionamento del commissario all’edilizia penitenziaria, nonché l’assunzione di 1.000 agenti penitenziari entro il 2026, utili malapena a sostituire i pensionamenti” si legge nella nota dell’ente a difesa dei diritti di chi è dietro le sbarre.
“Noi avevamo chiesto – conclude l’associazione – che quel milione di euro fossero investiti per dotare le carceri di più telefoni e per liberalizzare le telefonate e che, oltre all’assunzione di agenti, fossero assunti anche altre figure professionali, dagli educatori agli psicologi, dagli assistenti sociali ai mediatori culturali, fino agli psichiatri, i medici e gli infermieri”.