Basta trucchi. Questo governo affronterà le bande di trafficanti che commerciano vite umane”: sono parole forti, che trovano eco nelle dichiarazioni di Keir Starmer, nuovo primo ministro del Regno Unito, succeduto a Rishi Sunak. Oggi a Roma, Starmer ha incontrato la premier italiana Giorgia Meloni, segnando il primo faccia a faccia ufficiale tra i due leader. Un incontro che sottolinea una continuità di vedute tra Roma e Londra sulla gestione della migrazione irregolare, nonostante il cambiamento di governo a Londra e il passaggio di potere dai conservatori ai laburisti.
Al centro della visita c’è l’accordo italo-albanese sulla gestione dei migranti, firmato lo scorso novembre tra Meloni ed Edi Rama, primo ministro albanese. L’intesa prevede che i richiedenti asilo sbarcati in Italia siano accolti in Albania, una misura volta a decongestionare le strutture italiane e a offrire una gestione più ordinata e sicura dei flussi migratori. Starmer si è detto molto interessato a studiare l’efficacia di questo modello, considerato un esempio di cooperazione internazionale per combattere la migrazione irregolare e i traffici illegali.
Durante l’incontro, i due leader hanno discusso dei successi italiani nella riduzione della migrazione irregolare via mare, che ha registrato un calo del 60% nell’ultimo anno grazie all’applicazione rigorosa delle leggi e alla stretta collaborazione con i partner internazionali. Starmer, in linea con quanto promesso in campagna elettorale, ha confermato che la lotta contro l’immigrazione illegale è una priorità assoluta per il suo governo, tanto da aver istituito una task force specifica guidata da Martin Hewitt, esperto di sicurezza con oltre trent’anni di esperienza nella lotta alla criminalità organizzata.
Hewitt, a capo del nuovo “comando d’élite” britannico per la sicurezza delle frontiere, ha accompagnato Starmer a Roma per rafforzare il dialogo con le controparti italiane e studiare eventuali modelli da adottare nel Regno Unito. Il comando, che coordina il lavoro delle forze di polizia britanniche e dei servizi di intelligence, mira a contrastare le reti criminali che sfruttano i migranti e orchestrano gli sbarchi illegali. L’iniziativa si propone come alternativa al controverso “piano Ruanda” introdotto dal precedente governo conservatore, un progetto abbandonato da Starmer a causa degli elevati costi e dei dubbi sull’efficacia del suo impatto dissuasivo.
Nel frattempo, mentre Starmer discute a Roma, si sollevano critiche da parte di alcuni membri del suo partito e di organizzazioni non governative, che lo accusano di voler “copiare” le politiche migratorie dell’estrema destra italiana, come riportato dal Guardian. Nonostante queste critiche, Starmer prosegue nel suo impegno a trovare soluzioni pragmatiche per la gestione della migrazione, cercando di coniugare rigore e umanità.
Il Regno Unito, d’altra parte, ha visto negli ultimi mesi un aumento delle tensioni legate agli sbarchi illegali, con episodi tragici come il recente naufragio nella Manica che ha causato la morte di otto persone. La visita di Starmer a Roma è dunque non solo simbolica, ma anche strategica, poiché Londra è alla ricerca di modelli efficaci per affrontare una delle sfide più complesse e divisive del nostro tempo.