Viaggio tra le radici dell’Italia, i segreti dietro i nomi delle regioni

L‘Italia è celebre per i suoi paesaggi mozzafiato, la cucina rinomata e, soprattutto, per la sua ricca cultura e storia.  

Le regioni e le province italiane sono custodi di queste storie e tradizioni, racchiuse persino nei loro stessi nomi, che portano con sé un’eredità secolare. Da influenze latine, greche e di popoli antichi, ogni nome rappresenta un pezzo di storia. La piattaforma Preply, attraverso uno studio approfondito, ha analizzato l’etimologia delle regioni e province italiane per svelarne le radici e l’origine.

Le origini delle regioni italiane

Dallo studio è emerso che la Basilicata, originariamente chiamata Lucania, prende il suo nome dalla dominazione bizantina, e in particolare dal termine greco basilikós che richiama potere e regalità. L’origine della Calabria, che in passato designava l’odierno Salento, rimanda invece ai vasti oliveti e agrumeti tipici della regione in quanto deriverebbe da kalón-bryōn (“terra che fa sorgere il bello”).

Un’ulteriore connessione con la terra è rintracciabile in uno dei significati associati alla Campania, che deriverebbe dal termine latino campus, anche se per alcuni è da associare al termine osco kampanom (terra dei Campani) e per altri alla città di Capua

Altre etimologie interessanti legate al territorio sono quelle della regione Puglia, il cui significato rimanda al suo territorio arido ma affascinante, e della Sicilia, per le sue ricche coltivazioni di fichi e ulivi. Su quest’ultima regione esistono però idee contrastanti. Alcuni infatti ritengono derivi dal greco sikelia (terra dei Siculi o dei Sicani) mentre per altri significa “tre promontori” in riferimento alla forma dell’isola. Chiudiamo con l’Umbria che deriva dal greco ombros (pioggia) e che rimanderebbe ad una leggenda secondo cui gli Umbri erano sopravvissuti a un diluvio.

Province italiane tra terra e mito

Molto nomi di province rimandano a conformazioni elevate del territorio. Basti pensare a Agrigento che deriva dal greco àkragas (“terra alta”) o Asti che prende il nome dalla parola ligure ast (altura). E come non menzionare Matera, che con il suo paesaggio roccioso deriva probabilmente da mata, “cumulo di rocce”, o Trento che prende il nome dai tre monti (Bondone, Calisio, Marzola) che la circondano formando un tridente.

Un altro elemento comune è il riferimento all’acqua, in particolare a fiumi e a mari, riflettendo l’importanza cruciale che questi hanno avuto nella nascita e sviluppo delle città. Per citarne alcune, troviamo Isernia che deriva dal termine indoeuropeo ausa (acqua) e Varese dal celtico vara (lago). Siracusa invece significa “acqua salata”, richiamando l’idronimo di un’antica palude locale (Syraka). Alcune città devono il loro nome ai fiumi che le attraversano, come Rimini e Roma. Quest’ultima, secondo un’interpretazione, deriverebbe da “Rumon”, l’antico nome del Tevere.

Riflettono invece qualità, auguri e desideri di prosperità Firenze, con il nome latino Florentia (“che tu sia florida”), Piacenza (“desiderio di piacere”) e Vicenza (“vincente”). Interessante l’origine legata al nome di Benevento, che inizialemente si chiamava Maleventum, e che, dopo la vittoria romana contro i sanniti, venne cambiata a Beneventum per celebrare l’evento, mal interpretando il nome originale che non aveva alcuna connotazione negativa.

Molte province italiane nascondono inoltre dietro il loro nome leggende mitologiche. Chieti ad esempio si rifà alla ninfa Teti, madre di Achille, mentre Rieti è legata a Rea Silvia, madre di Romolo e Remo. Anche Crotone ha un’origine mitica: fondata da Eracle in memoria dell’amico Kroton. Curiosa è l’origine di Monza, che nacque da un sogno della regina Teodolinda, nel quale una colomba le avrebbe suggerito di dedicare quel luogo a Dio (utilizzando la parola latina “modo” ovvero “qui”) al quale avrebbe risposto con la parola “etiam” (“certo”). Ci sono inoltre alcune province dedicate a personaggi storici, come nel caso di Aosta e Alessandria.

Infine diverse province rimandano ad animali, oggetti e forme. Ad esempio Brindisi deriva dal termine messapico brention, che significa “testa di cervo”, in riferimento alla forma del porto, mentre Parma deriverebbe dal nome dello scudo rotondo usato dai soldati romani.