Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto disponibile a firmare un accordo che conceda agli Stati Uniti l’accesso alle terre rare dell’Ucraina, purché Washington fornisca in cambio garanzie di sicurezza a Kiev. “La domanda non è cosa può dare l’Ucraina, ma cosa può ottenere l’Ucraina”, ha detto in conferenza stampa da Abu Dhabi.
Nei giorni scorsi, Zelensky aveva rivelato di non aver dato il via libera alla prima bozza dell’ accordo sull’accesso ai depositi minerari in cambio di futuri aiuti militari da parte di Washington. Da Abu Dhabi, il presidente ucraino ha detto di aspettarsi un “piano più dettagliato” dagli Usa, ma ha anche sottolineato che l’Ucraina è “davvero molto interessata” a firmare un accordo, e vuole sapere “cosa esattamente gli Stati Uniti stanno dando in termini di garanzie di sicurezza”.
Ucraina: Zelensky conferma, Kellogg in visita a Kiev giovedì
Keith Kellogg, inviato dell’amministrazione Trump per Russia e Ucraina, si recherà in visita in Ucraina giovedì. La conferma è arrivata direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa da Abu Dhabi. “Stiamo aspettando Kellogg – ha detto – Avevamo concordato che sarebbe venuto da noi il 20 febbraio, per due giorni, forse di più”.
Zelensky ha detto di voler portare Kellogg a visitare i fronti per parlare con i militari ucraini “in modo che possa vedere la situazione al loro livello”. “È importante che capisca tutto e lo riporti alla Casa Bianca. Penso che dopo la sua visita, al ritorno negli Stati Uniti, capiremo quando incontrerò il Presidente Trump”, ha detto Zelensky.
Ucraina: Madrid, ‘nessuno sta pensando di inviare truppe’
“Nessuno ci sta pensando adesso” perché “la pace è ancora lontana”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Albares, rispondendo alla domanda se Madrid sarebbe disponibile a inviare soldati in Ucraina nell’ambito di una missione di peacekeeping. In un’intervista a Onda Cero, Albares ha sottolineato che ora è il momento di pensare a come contribuire all’arrivo della pace. Solo una volta raggiunto questo obiettivo, dovremo vedere “che tipo di pace, che tipo di mandato verrà dato a una possibile forza di peacekeeping e sotto quale bandiera”.
A proposito del vertice convocato oggi a Parigi dal presidente francese, Emmanuel Macron, il capo della diplomazia spagnola ha spiegato che l’incontro ha tre obiettivi: “Dimostrare l’unità degli europei in questo momento cruciale, analizzare cosa dobbiamo fare noi europei per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina e analizzare cosa ci serve per raggiungere questa pace e garantire la sicurezza europea”.
Albares ha chiarito che la posizione europea è che “una guerra di aggressione come quella lanciata da Vladimir Putin in Ucraina non può avere una ricompensa”. Ora di fronte a “un nuovo scenario, con nuovi approcci degli Stati Uniti verso l’Ucraina e nelle sue relazioni con i suoi alleati”, è logico che gli europei si incontrino e riflettano “per prendere decisioni”, ha concluso, aggiungendo che “un modo rapido per raggiungere una pace vera è continuare ad aiutare uno Stato sovrano e il suo governo democraticamente eletto a difendersi”.