Vertice a Palazzo Chigi: La Riforma della Medicina Generale al Centro del Dibattito

Vertice a Palazzo Chigi: La Riforma della Medicina Generale al Centro del Dibattito Vertice a Palazzo Chigi: La Riforma della Medicina Generale al Centro del Dibattito

Un vertice cruciale si è tenuto oggi a Palazzo Chigi per affrontare le numerose questioni aperte nel settore della Sanità

con particolare attenzione alla riforma della Medicina generale. L’ipotesi di un passaggio alla dipendenza pubblica per i medici di base, attualmente liberi professionisti convenzionati con il Sistema sanitario nazionale (Ssn), è stata al centro delle discussioni.
La riunione ha visto la partecipazione della premier Giorgia Meloni, che ha colto l’occasione per un “confronto ampio” anche con le Regioni. Al vertice erano presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro della Sanità Orazio Schillaci, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha chiarito gli obiettivi dell’incontro: “La riunione di oggi a Palazzo Chigi è stata l’occasione per un confronto ampio su diversi temi della sanità, a partire dalle liste d’attesa fino ai medici di famiglia. Un Ssn più efficiente e soprattutto più equo è obiettivo comune del Governo, delle Regioni e dei partiti di maggioranza per migliorare i servizi ai cittadini”.
Tra le questioni più calde, l’ipotesi di riforma della Medicina generale ha suscitato dibattiti accesi. Attualmente, i medici di base sono liberi professionisti in convenzione con il Ssn, ma la riforma prevede cambiamenti sostanziali per il loro lavoro in ambulatorio. In caso di via libera alla riforma, i medici sarebbero assunti e inizierebbero a lavorare nelle nuove Case di comunità che stanno aprendo in Italia grazie ai fondi del Pnrr.
La riunione si è conclusa senza una decisione definitiva, ma con l’impegno a rivedersi al più presto per sciogliere il nodo del possibile passaggio dei medici di base all’interno del Ssn come dipendenti. La questione è complessa e divisiva, non solo all’interno della maggioranza di governo, ma anche tra le Regioni.