Musk blocca le carte di credito dei dipendenti civili della base di Aviano

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Stretta sui costi alla base dell’Aeronautica militare statunitense di Aviano, in Friuli Venezia Giulia. Elon Musk

A capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) degli Stati Uniti, ha deciso di sospendere per 30 giorni le carte di credito governative utilizzate dai dipendenti civili americani e italiani degli uffici acquisti. La misura, comunicata ufficialmente il 6 marzo, ha azzerato i conti associati alle carte a un dollaro, suscitando preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati.
Secondo quanto dichiarato dal DOGE, il provvedimento mira a migliorare la trasparenza e l’affidabilità della spesa federale, in linea con una più ampia politica di spending review avviata sotto l’amministrazione Trump. Tuttavia, le modalità repentine della sospensione hanno sollevato dubbi e timori tra i circa 60 dipendenti coinvolti, molti dei quali si occupano di acquisti per la base. I sindacati, in particolare la UIL, hanno definito la decisione “aberrante” e hanno chiesto un intervento del governo italiano per tutelare i lavoratori.
La sospensione delle carte di credito è solo una parte di un piano più ampio che prevede la riduzione del numero di carte in uso e l’introduzione di un sistema tecnologico centralizzato per monitorare ogni pagamento. Non è ancora chiaro cosa accadrà allo scadere dei 30 giorni di sospensione, ma i sindacati temono che questa misura possa preludere a un demansionamento dei dipendenti coinvolti.
La decisione di Elon Musk di bloccare le carte di credito governative alla base di Aviano ha acceso un dibattito sulle implicazioni di una politica di austerità così drastica. Mentre il DOGE difende la misura come necessaria per garantire una maggiore trasparenza, i lavoratori e i sindacati chiedono chiarezza e garanzie per il futuro. La vicenda, che coinvolge anche dipendenti italiani, rappresenta un banco di prova per le relazioni tra il governo americano e le istituzioni italiane.