

John Elkann, presidente di Stellantis, ha lanciato un messaggio chiaro e diretto durante la sua audizione in Parlamento: “Senza Stellantis, l’industria automobilistica in Italia sarebbe scomparsa.” Parole che sottolineano il ruolo cruciale del gruppo italo-francese nel mantenere viva una tradizione industriale che rischiava di essere cancellata.
Elkann ha ribadito che l’Italia rimane al centro della strategia di Stellantis, nonostante le sfide globali e le trasformazioni del settore. “L’Italia per noi è centrale,” ha dichiarato, evidenziando come il gruppo abbia investito 53 miliardi di euro in ricerca e sviluppo nel Paese negli ultimi vent’anni. Ha inoltre sottolineato che, per ogni euro generato da Stellantis, ne vengono creati nove nel resto dell’economia italiana, un dato che dimostra l’impatto positivo del gruppo sull’intero sistema economico nazionale.
Ripercorrendo la storia della Fiat, Elkann ha ricordato i momenti difficili del passato, quando l’azienda era sull’orlo del collasso. “Nel 2004 molti consideravano la Fiat spacciata,” ha detto, attribuendo il merito del rilancio al lavoro di Sergio Marchionne e alla determinazione della famiglia Agnelli. Oggi Stellantis è il quarto costruttore automobilistico al mondo, con un fatturato di 157 miliardi di euro e 5,5 milioni di veicoli venduti nel 2024.
Elkann ha anche lanciato un appello affinché il bilancio tra “dare e avere” tra Stellantis e l’Italia non sia più un tema divisivo. “Spero che da oggi questo non sia più un argomento di conflitto, ma un’opportunità per continuare a crescere insieme,” ha affermato, invitando le istituzioni e il settore privato a collaborare per affrontare le sfide future.
Con il suo intervento, Elkann ha voluto non solo difendere il ruolo di Stellantis in Italia, ma anche rilanciare una visione di crescita condivisa. In un momento di grandi trasformazioni per l’industria automobilistica, le sue parole rappresentano un invito a guardare al futuro con fiducia e determinazione.